Terni, Fondazione Carit: arrivano le prime nomine ed è subito bagarre

TERNI – Aristide Paci, Maria Sole D’Annibale e don Stefano Mazzoli sono i tre nomi per il comitato di indirizzo della Fondazione Carit, i primi due espressione del sindaco Di Girolamo, l’altro del vescovo Piemontese. Gli altri due designati sono Piero Simoni e Vincenzo Clericò, indicati nei giorni scorsi rispettivamente dall’ordine dei medici e di quello dei notai. L’assemblea ora dovrà scegliere gli ultimi cinque componenti dei venti che formano l’organismo che a primavera voterà il presidente. Ad aprile, infatti, scade il mandato per Mario Fornaci che non è rieleggibile. La corsa, al momento, si profila a due: da un lato il 57enne Luigi Carlini, medico e presidente dell’assemblea, dall’altro Antonio Alunni, 44 anni, vicepresidente di Confindustria Umbria. Le diplomazie sono già all’opera per trovare un punto di equilibrio ed evitare la sfida ma i giochi sono ancora tutti aperti.
Intanto sulla questione delle nomine Forza Italia, sferra l’attacco al sindaco. “Le nomine effettuate dal Sindaco Leopoldo Di Girolamo, forse anche con la pesante raccomandazione della Marini, nel comitato d’indirizzo della Fondazione Carit – scrive la segreteria provincia di Forza Italia – sono l’ennesima riprova che il centrosinistra non è in grado di dare spazio ad una nuova classe dirigente, ma di perpetuare solo personaggi agganciati a doppio filo da decenni, e alcuni più recentemente, al Pd. E’ un messaggio di chiusura in logiche correntizie di un partito ormai dilaniato da furibonde guerre interne, intento solo ad occupare tutti gli spazi, in perfetto stile renziano. E’ lo stesso Alunni che, nel mezzo dell’ultima campagna elettorale regionale, si è prestato addirittura per uno spot propagandistico a favore della Marini”.
A stretto giro è arrivata anche la replica del capogruppo in consiglio comunale del Pd, Andrea Cavicchioli. “L’amministrazione comunale di Terni non partecipa a cordate – dice Cavicchioli – non sponsorizza candidati alla presidenza della Fondazione Carit e ritiene l’autonomia della stessa elemento rilevante di garanzia per la gestione di un patrimonio di notevole importanza per la nostra collettività”.
“Siamo per contro fortemente interessati – continua Cavicchioli – nel rispetto dei ruoli e delle indicazioni dello statuto della Fondazione, ad individuare progetti condivisi e percorsi comuni di impegno, per far crescere il territorio e per utilizzare in maniera migliore le risorse disponibili, in un contesto di programmazione quantomeno di medio periodo, che ottimizzi gli sforzi di tutti i soggetti che concorrono allo sviluppo dell’area Terni – Narni”.

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