Terni, l’ombra della crisi, la disperazione e la depressione fino a togliersi la vita
TERNI – L’ombra della crisi, dei mille problemi familiari fino alla depressione e alla disperazione umana. Un filo sottile passa tra la vita e la morte. Un istante per decidere se porre fine alla propria vita o rimandare.
L’ultimo tragico suicidio consumatosi a Spoleto è motivo di riflessione.
Stando alle denunce raccolte da Polizia e Carabinieri a Terni, solo dall’inizio dell’anno sono state tre le persone che hanno deciso di togliersi la vita: due a Terni, una a Spoleto. Alla base di un gesto così disperato probabilmente ci sono diverse motivazioni. La crisi lavorativa, l’ombra dei debiti, ed una serie di problemi familiari/personali che hanno portato le tre persone ad uccidersi.
Nel 2015 invece, se ne contano quattro: due a Terni/Papigno, uno ad Amelia e l’ultimo a Spoleto.
Non c’è nessuna certezza dietro ai motivi che hanno portato tutte queste persone ad uccidersi. Il suicidio però non è, nella la maggior parte delle volte, una decisione improvvisa, presa sul momento.
“Analizzando le persone che si sono suicidate – scrive il dottor Stefano Di Carlo – si nota che alcuni hanno sofferto di gravi disturbi psichiatrici, altri di dipendenza da alcool, altri di gravi malattie, ma la stragrande maggioranza è formata da persone che soffrono di depressione.”
Molto spesso chi decide di togliersi la vita, lo fa nascondendo a tutti il suo dramma interiore, a tal punto da lasciare ai superstiti sgomento, colti all’improvviso. Un tarlo che probabilmente il suicida si porta dietro.
Ma la crisi incide anche nel destino di queste persone, in più di un caso di quelli elencati la perdita del lavoro è l’elemento scatenante della decisione fatale. L’avviso di un imminente licenziamento, l’assenza di prospettive lavorative alternative, collegate magari ad un’età non più giovanile, convincono la persona che non ha più un domani.