Terni, “Operazione mai peggio”, così i truffatori trattavano senza pietà le vittime

TERNI – Nuovi inquietanti elementi emergono dall’indagine “MAI PEGGIO” condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Terni che ha portato all’arresto di 8 malviventi, di origine campana, resisi responsabili di centinaia di truffe in danno di anziani di mezza Italia.

Gli spietati truffatori non hanno avuto compassione nemmeno di un’anziana donna che – con la voce rotta dal pianto – li implorava di lasciarle la fede nunziale, unico ricordo del povero marito deceduto. Nessuna pietà per la nonnina: l’uomo le ha sfilato l’anello con fredda determinazione, dicendole “è necessario” ed abbandonandola in lacrime.

Inoltre, i componenti della banda, incalliti delinquenti, non perdevano alcuna occasione di truffarsi a vicenda, pur di ottenere un maggiore profitto.

Gli esattori, infatti, scontenti della spartizione del bottino fatta dal capo, trattenevano parte degli oggetti preziosi riscossi, ritenendo di meritare una quota maggiore per il fatto che recandosi sul posto – “mettendoci la faccia” – rischiavano di più.

Similis cum similibus il capo, dotato di qualità non certamente inferiori ai suoi gregari ed avendo rapidamente intuito il “pacco” ai suoi danni, immediatamente adottava le contromisure. Telefonando alle vittime come sedicente avvocato o Maresciallo dell’Arma, si faceva elencare e descrivere quali oggetti stessero consegnando. Ma la genialità napoletana non ha limiti: fatta la legge, trovato l’inganno ed il “contro pacco”. Gli esattori, infatti, dopo aver ritirato i monili, provvedevano a sostituirne una parte con bigiotteria del tutto simile, da consegnare all’ignaro “capo”, che diveniva così lui stesso vittima di “truffa”.

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