Terni, trasferire San Valentino in Duomo “è rischioso”
TERNI – La polemica va ormai avanti da un paio di giorni. San Valentino ed il suo trasferimento. Un tema all’ordine del giorno. Dopo le dichiarazioni del Vescovo Giuseppe Piemontese e dopo l’ok al trasferimento del Santo dalla Basilica di San Valentino al Duomo, si apre una nuova discussione. A prendere la parola sono il fabbro e lo scultore che anni fa realizzarono la mensa della basilica. Secondo loro, ci sarebbe poco spazio a disposizione per l’estrazione del Santo. Mancherebbero gli appigli e soprattutto il cambiamento delle temperature e dell’atmosfera potrebbe avere conseguenze dannose per la teca. Secondo i due mastri artigiani l’operazione necessita di una precisione estrema. Inoltre, secondo fabbro e scultore, il Vescovo avrebbe prima dovuto chiedere una consulenza ai realizzatori dell’opera e poi prendere una decisione. Il rischio di rottura insomma è elevato. La prima criticità, secondo gli artigiani, è rappresentata dal fatto che un sollevamento dell’altare sarebbe molto complicato, dato il suo peso, mentre ci sarebbero grossi problemi per la mancanza dello spazio necessario allo spostamento. Inoltre, ammesso che si trovi il modo di estrarre ‘in salita’ la teca, non dotata di appigli per questa movimentazione, ci si troverebbe in presenza di materiali troppo fragili, realizzati in un tempo in cui non erano previsti movimenti. Infine, sempre secondo i due, la variazione climatica di un eventuale trasporto, unita all’impossibilità di utilizzare «un mezzo qualunque» per lo spostamento, metterebbero le spoglie in serio pericolo. Sia fabbro che scultore si aggiungono alla petizione firmata dai residenti della zona San Valentino. Una petizione arrivata sopra al tavolo del Vescovo Piemontese.