Terni, ultime manovre in casa Pd: oggi al Valentino l’assemblea sceglie il segretario. Duello tra Narciso sostenuto dai renziani e Monti dalla sinistra del Pd

TERNI – Ultime manovre in casa Pd in vista del voto. A poche ore dall’assemblea comunale che dovrà scegliere, tra Jonathan Monti e Fabio Narciso, il nuovo segretario del Partito Democratico, si sentono ancora gli scricchiolii della frattura. La candidatura al fotofinish di Fabio Narciso, sostenuto dall’area renziana, ha scombinato, infatti, le carte in tavola; non solo perché ha evidenziato che la coesione del partito è tutt’altro che reale, ma ha anche marcato la distanza tra l’ala renziana e il vicepresidente della Regione Paparelli, che da renziano, ha firmato per la candidatura di Jonathan Monti. Candidatura quest’ultima messa sul piatto dal sindaco Di Girolamo, sostenuta dai Giovani Turchi, dalla sinistra del Pd e, tra gli altri, anche dall’ex presidente della Provincia, Feliciano Polli. Paparelli, quindi, rinsalda quel feeling con il sindaco che si era già manifestato in occasione delle ultime elezioni regionali.
Tornando ai candidati, Narciso, a caldo, ha detto di non voler “parlare delle aree ma del Pd. C’era bisogno di dare risposte, un cambio di passo e mi sono messo a disposizione del partito in un’ottica di valorizzazione, non di una corrente, ma del Pd intero e quindi in una logica di larga condivisione”.
Monti, in un’intervista al Giornale dell’Umbria, non nega la delusione per la seconda candidatura. “Secondo me – ha detto – si poteva evitare ed ero convinto che confrontando le diverse posizioni si potesse arrivare a una soluzione unitaria”.
Questa sera, lunedì 7, la parola passerà all’assemblea comunale. Alle 20 all’hotel Valentino è convocata la riunione per il voto.

E in questo momento così concitato arriva come un fulmine a ciel sereno anche la dura presa di posizione dell’assessore alla cultura del Comune Giorgio Armillei – un tecnico, non un uomo di partito – che, con un post su Facebook, dice la sua a chiare lettere, non risparmiando il Pd da critiche anche pesanti. Riportiamo di seguito il testo del post dell’assessore.

di Giorgio Armillei

Una postazione in Giunta è un buon punto di osservazione per guardare al PD ternano? Penso di si.

Non mi pongo il problema di capire cosa sia oggi il PD ternano. Sono in corso manovre per scegliere il nuovo segretario: questo basta per rendere interessante il fenomeno.Non è detto che sarà una conta, come la democrazia richiederebbe. In ogni caso le manovre produrranno un risultato non insignificante per la Giunta stessa.

Il PD è stato un bel problema per la Giunta in questo primo anno di lavoro.

Va bene la crisi AST, va bene la sicurezza urbana, va bene il peso dell’indebitamento delle precedenti amministrazioni, va bene la politica dei tagli statali.

Ma pezzi del PD ternano ci hanno messo del loro. Gli irriducibili in Consiglio comunale; la sponda al conservatorismo di parte del management della burocrazia comunale; le triangolazioni a geometria variabile con il conservatorismo sindacale. Faccio solo tre esempi: la lista potrebbe essere più lunga.

Ora non creiamo illusioni: le persone vengono prima dei programmi e delle intenzioni progammatiche. I programmi sono le persone. Ecco perchè ci vorrebbe la conta, perchè la conta sulla persone è il modo migliore per selezionare i programmi.

E capire se pezzi del PD saranno ancora un problema per la Giunta.

Ma persone prima dei programmi non significa certo persone senza idee. Bene, quali idee ad esempio? Tre domande per tutti.

Come pensa il PD di sostenere il governo della città? Con una versione riverniciata del vecchio corporativismo triangolare tra ciò che resta delle grandi organizzazioni di interesse, il famoso patto tra i soggetti organizzati della città, una costruzione dirigistica di pochi per pochi? Con il tax and spend in salsa ternana, fatto di lavori pubblici e appalti? Con la riproposizione del dalemismo nostalgico dei sentimenti del popolo della sinistra? Le città del XXI secolo non crescono con le idee del XX secolo.

Lasciateci lavorare: gli elettori decideranno.

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