Terremoto, a Cascia turisti in fuga. Evacuate case popolari, 2 chiese inagibili

CASCIA – “A Cascia siamo stati fortunati”. Lo dice subito il sindaco della città di Santa Rita, Gino Emili, mentre esce da una riunione sull’emergenza relativa al terremoto che la notte del 24 agosto ha colpito Lazio, Marche e Umbria, mietendo vittime e devastando intere città vicine alla Valnerina, come Amatrice.

“Abbiamo avuto tutti tanta paura – afferma Emili – ma per fortuna i danni sono stati contenuti. Nonostante il sisma sia stato di entità e lunghezza straordinari, la città ha retto bene. I terremoti del ’79 e del ’97 ci hanno permesso di riqualificare il patrimonio edilizio, la ricostruzione è stata fatta bene e i criteri antisismici hanno funzionato”.

“Qualche danno c’è stato – continua il sindaco di Cascia – ma, vendendo quello che c’è intorno, la situazione non è così grave. La frazione più colpita è Avendita, la più vicina all’epicentro, dove abbiamo evacuato le case popolari e allestito sette tende per accogliere i cittadini. A Cascia problemi per qualche attività commerciale, con edifici che presentano qualche lesione seppure si tratti di strutture di cemento armato: sono in corso verifiche, non si parla di danni gravi per ora. Controlli anche su tutti gli edifici pubblici e privati e sui beni culturali. Due chiese sono inagibili, quella di Avendita e quella di Fogliano”.

E i turisti? “Agosto è un mese sempre intenso per Cascia – spiega il sindaco – avevamo il pienone, basti pensare che negli alberghi più grandi c’erano oltre 800 persone. La città si era poi ripopolata di oriundi tornati nelle loro seconde case per il periodo estivo. Subito dopo il terremoto hanno tutti lasciato Cascia, in preda alla paura. Sono scappati quasi tutti, anche se tutte le strutture sono sicure e non c’è alcune problema di sicurezza. Ma li capiamo, il terremoto è terrore”.

Cascia è anche la città di Santa Rita, la santa della speranza: da qui che messaggio per i territori più colpiti? “Stamattina – racconta Emili – ho parlato con amico di Amatrice e mi ha detto che quello che vediamo in tv non rende davvero l’idea di ciò che è la realtà: ci sono paesi spianati, non c’è neanche una casa in piedi. Che si può dire difronte a una situazione del genere e a tanti morti? Preghiamo per le vittime, chi è sopravvissuto è un miracolato. Credo che l’unica cosa sia affidarsi a qualcosa di più grande per cercare un po’ di speranza. Dalla città di Santa Rita preghiamo per loro, chiedendo speranza”.

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