Terremoto, Curcio difende la Prociv dalle accuse: “Al lavoro per fare presto e bene”

PERUGIA – “Dopo avere incassato per sei mesi critiche e responsabilità anche al posto di altri, come è normale avvenga in situazioni complesse, è opportuno ricordare che nel nostro Paese il Servizio nazionale della Protezione civile non è un’entità astratta su cui fare il tiro a segno, né coincide con la persona di Fabrizio Curcio: è una funzione essenziale, articolata su più livelli, che vede nei Comuni e nelle Regioni delle componenti a pieno titolo”. Lo dice lo stesso Curcio, capo della Protezione Civile, in un’intervista a QN, precisando che nelle aree colpite dal terremoto “non è vero che in sei mesi non è stato fatto nulla”.

“Le attività – sottolinea – sono tutt’altro che ferme e stanno andando avanti con tutte le difficoltà legate a un contesto di straordinaria difficoltà” con la “costante rimodulazione delle risorse e delle strategie” per l’ampliarsi delle zone colpite.
Sulla consegna delle casette “non darei delle date – afferma – quello che posso assicurare è che su tutti i fronti si sta lavorando per fare presto e bene, compatibilmente con la complessità dello scenario”, anche perché “l’individuazione di aree idonee all’installazione delle soluzioni abitative in emergenza è molto difficoltosa. Al momento, le casette ordinate alle ditte aggiudicatrici sono circa 1.500”. Ma parte del problema sono le opere di urbanizazione: “In alcune aree le stanno facendo gli uomini dell’esercito, come ad Amatrice, in altre sono state appaltate a ditte private vincitrici di gare bandite dalle Regioni, come avvenuto a Norcia”.

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