Terremoto, Della Valle dalle promesse ai fatti: a Natale darà lavoro a 100 giovani di Arquata del Tronto. Quello che a Norcia in molti sognano

NORCIA –  A separare Norcia da Arquata del Tronto c’è solo il Vettore. Prima del terremoto, grazie al traforo di Forca Canapine, bastavano dieci minuti di auto per arrivarci. Oggi, a distanza di un anno,  quella galleria è ancora chiusa, il terremoto  ha devastato ad agosto il paese marchigiano poi a fine ottobre la città di San Benedetto. Un  forte denominatore comune tra le due comunità è  stato sempre il rischio spopolamento per assenza di lavoro.

A Norcia come ad Arquata i giovani sono stati costretti nel tempo ad abbandonare le proprie case, nella disperata ricerca di un’occupazione. Il terremoto di 1 anno fa ha reso ancora più preoccupante la situazione riportando alla luce le difficoltà di sempre. In questi giorni mentre a Norcia, malgrado la grande solidarietà che c’è stata nei mesi successivi al sisma, il lavoro continua a rappresentare un miraggio per i giovani del posto, ad Arquata del Tronto si realizza quello che hanno sempre sognato. Finalmente la possibilità, dopo tanti lutti e macerie, di tornare a sperare, di credere ad un futuro non lontano dalla propria terra. Esattamente quello che vorrebbero i giovani nursini, restare e costruire una famiglia in questo straordinario angolo dell’Umbria. Proprio nelle ore scorse Diego Della Velle ha confermato la promessa fatta subito dopo il terribile terremoto: dare lavoro a un centinaio di giovani che vivono nella zona colpita dal sisma. A Natale si produce, annuncia con orgoglio l’imprenditore marchigiano.

Il capannone che ospiterà da dicembre operai e artigiani del posto è quasi completato. Mister Tod’s ha investito 10 milioni di euro: i primi 50 dipendenti inizieranno a produrre scarpe prima di Natale e gli altri verranno inseriti entro il 2018. Poi Diego Della Valle lancia un appello ai suoi amici imprenditori: “venite nelle zone del terremoto, aprite altre fabbriche per dare speranze concrete a chi ha tanto sofferto e con grande coraggio e dignità oggi chiede soltanto di ricominciare”.  Quanto sarebbe bello se qualche imprenditore, magari umbro, raccogliesse l’invito di mister Tod’ s per provare a far sognare anche i giovani nursini.

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