Terremoto, il Governo lavora sulle misure post-sisma. Decreto pronto per fine mese

A Palazzo Chigi si sta lavorando per le misure a favore delle zone terremotate. Un decreto da portare al Consiglio dei Ministri tra una quindicina di giorni. Il provvedimento del Governo si articolerà su tre grandi capitoli: chiusura della prima fase di emergenza; gestione delle persone rimaste senza casa e azienda; prime norme per la ricostruzione.

Naturalmente la prima cosa sulla quale sta lavorando il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, insieme al Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e al Commissario straordinario Vasco Errani, è la definizione esatta del cratere, che attualmente include 17 comuni. Altri capitoli sui quali si sta concentrando l’attenzione dei tre sono l’allestimento delle residenze temporanee, la sospensione di scadenze fiscali e tributarie e i criteri per documentare l’effettivo danno subito dai cittadini.

Un nodo molto delicato è quello delle seconde case. Si sta lavorando per superare la distinzione tra prime e seconde case anche perché dai sindaci dei comuni di Amatrice e Accumoli arriva una forte richiesta in tal senso. Infatti il territorio più colpito dal sisma ha un altissimo numero di seconde case che rappresentano una componente determinante per l’economia locale. Se la ricostruzione si fermasse solo sulle prime abitazioni dei residenti, una buona parte dei paesi distrutti difficilmente riuscirebbe a riprendere la vita di tutti i giorni. Le seconde case rappresentano un elemento di sviluppo turistico e di reddito per molte famiglie del territorio.

Norme specifiche saranno inserite all’interno del Decreto Terremoto per la tutela ed il recupero del vasto patrimonio artistico. Quello dei beni culturali rappresenta un altro comparto fondamentale per l’economia della zona. Basti pensare ai tanti preziosi beni culturali della Valnerina danneggiati pesantemente dal sisma del 24 agosto. Attualmente non sono agibili a Norcia, solo per fare alcuni esempi, la Basilica di San Benedetto, la con-cattedrale di Santa Maria, il complesso della Madonna delle Grazie, l’edificio dell’ex seminario vescovile. In tutta la Valnerina i beni culturali hanno subito danni rilevanti come l’abbazia di Sant’Eutizio e Preci, il convento e la Chiesa di Costantinopoli a Cerreto di Spoleto e altri complessi di grande pregio sparsi nel comprensorio.

C’è poi il tema delle risorse. È in atto la ricognizione dei danni, solo alla fine si potrà quantificare l’esatto fabbisogno della ricostruzione. Il Consiglio dei Ministri, per ora, partirà da un ordine di grandezza approssimativo per poi arrivare, al termine della ricognizione, all’esatta necessità finanziaria per ricostruire tutto ciò che è stato danneggiato. L’obiettivo del Governo è fare in fretta e definire il testo entro 15 giorni, per poi andare alla decisione del Consiglio dei Ministri. Se i tempi saranno rispettati a fine mese sarà pubblicato il decreto, con Senato e Camera pronte ad approvarlo in pochissimo tempo.

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