Terremoto, la “Bellezza ferita” della Valnerina in mostra a Siena

L’arte ferita dal terremoto in Valnerina diventa una mostra documentale a Siena, attraverso una serie di video concessi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e materiali fotografici di fotoreporter locali che permetteranno anche la visione delle fasi di recupero delle opere dopo il terremoto.
L’esposizione s’intitola “La Bellezza Ferita”, si deve all’impulso dell’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, in collaborazione con la Soprintendenza dell’Umbria, ed è promossa dall’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Siena e dal Rettore dell’Opera della Metropolitana di Siena ed è sostenuta dal Sindaco di Siena, Bruno Valentini, con l’organizzazione di Opera-Civita.
A seguito del sisma, la Protezione Civile, il Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, insieme con l’Ufficio Beni Culturali dell’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, hanno provveduto alla messa in sicurezza delle opere d’arte del territorio. Alcuni di questi capolavori, ricoverati nei depositi, saranno nuovamente mostrati al pubblico per raccontare la “ferita” subita dal patrimonio culturale della zona di Norcia.
Le opere, appartenenti all’Archidiocesi, che riportano le numerose “ferite” provocate dal recente sisma, saranno ospitate dalla città di Siena e protette all’interno delle sue viscere: nella cosiddetta “Cripta” sotto il Duomo, dedicato alla Vergine Maria, e nel percorso del Santa Maria della Scala, luogo principe dell’accoglienza, dai pellegrini agli infermi, dai bambini abbandonati, i gittatelli, fino agli indigenti, senza cibo né tetto. L’allestimento prevede un itinerario attraverso i capolavori prima custoditi all’interno di basiliche, santuari e pievi del territorio. Una serie di video, concessi dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e materiali fotografici di fotoreporter locali permetteranno inoltre la visione delle fasi di recupero delle opere dopo il terremoto.
Tale progetto permette la presentazione del territorio di Norcia e delle sue opere a un pubblico vasto che ogni giorno raggiunge la città di Siena, facendo conoscere al turismo internazionale la drammatica realtà delle zone terremotate, ma anche il forte orgoglio civico del popolo che le abita. Norcia, così danneggiata nel suo intimo, impetra ora una rinascita.
I promotori e gli organizzatori hanno destinato un contributo economico all’Archidiocesi di Spoleto-Norcia per le fasi di restauro e ricostruzione.
Anche Siena è stata colpita da una serie di terremoti tra il 1466 ed il 1467, ma Norcia e Siena sono unite soprattutto da forti motivazioni spirituali: Norcia è la città natale di San Benedetto, fondatore dell’ordine dei benedettini, e Siena ha dato i natali a San Bernardo Tolomei, fondatore della congregazione benedettina di Santa Maria di Monte Oliveto.
Il progetto intende far conoscere la “ferita” che ha colpito la popolazione del territorio e il patrimonio culturale e sensibilizzare a contributi di restauro e di sostegno alle popolazioni colpite dal sisma.

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