Terremoto nel Centro Italia, la terra trema: quattro forti scosse fanno tornare la paura: crolli in Valnerina: viene giù il crocifisso della chiesa di San Benedetto di Norcia

Più di 30 scosse in due ore, oltre le principali. La terra ha tremato alle 19.10 con una magnitudo di 5.4 e alle 21.18 di magnitudo 5.9. Una terza scossa si è registrata alle 23.42, di magnitudo 4.6. L’Ingv rileva che l’epicentro è tra i comuni di Castelsantangelo sul Nera, Visso e Ussita.  L’ultima a Ussita, con profondità di 8,4 chilometri. La scossa a una profondità di 9 Km. La scossa è stata avvertita anche a Roma. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è rientrato a Roma ed è in contatto con il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Il premier ha sentito il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, e il sottosegretario Claudio De Vincenti.

A Norcia è tornata la paura. La gente è scappata in strada, nonostante il diluvio. Paura diffusa. C’è attualmente un momento di black out ed è andata via la luce. Qualche crollo a Castelluccio. Grande paura a Cerreto di Spoleto, Cascia, Preci e Visso, dove la gente è scesa in strada. Partita la macchina delle verifiche. Paura e gente in strada anche a Gualdo Tadino. In Valnerina i danni si sono aggravati alla chiesa di San Salvatore di Campi di Norcia, una delle bellezze storiche tra le più affascinanti dell’Italia, con affreschi di grande interesse. Danni ulteriori a Norcia, alla chiesa dell’Addolorata, così come a quella delle Grazie. Crollata a Norcia parte della chiesa di San Giovanni e altri tratti delle mura urbiche.

Intanto i sindaci chiudono le scuole. L’annuncio arriva dal sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. “In seguito alla nuova scossa di terremoto che si è verificata nel tardo pomeriggio, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo – recita una nota –  sta predisponendo un’ordinanza in via precauzionale per la chiusura delle scuole nella giornata di domani. Al momento non si ha notizia di danni a persone o cose. La Protezione civile comunale sta già operando sul territorio di competenza per le prime verifiche. Il vicepresidente della Giunta regionale Fabio Paparelli sta seguendo dalla sede comunale di Palazzo Spada la situazione in collegamento telefonico con le aree dell’Umbria più colpite”. Attivato anche il centro della Protezione civile di Gualdo Tadino. Il sindaco Massimiliano Presciutti su RaiNews24 ha detto che si sta valutando la possibilità di chiudere gli istituti per valutarne la tenuta.

La Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha disposto ai Sindaci la chiusura delle scuole nei comuni di Nocera Umbra, Valtopina, Assisi, Foligno,  Spello, Bevagna Montefalco Trevi, Sellano, Campello sul Clitunno,  Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria, Castel Ritaldi, Spoleto, Cerreto di Spoleto, Preci, Norcia, Vallo di Nera, Sant’Anatolia di Narco, Poggiodomo,  Scheggino,  Monteleone di Spoleto Cascia  Ferentillo, Polino. Al momento, oltre a quelli citati, hanno comunicato la chiusura delle scuole i comuni di Perugia, Terni, Magione, Marsciano, Todi, Città della Pieve, Narni oltre all’Università degli Studi di Perugia e all’Università per stranieri di Perugia. Nei restanti Comuni, a scopo cautelativo, i Sindaci sono stati invitati a valutare l’eventuale chiusura dei plessi scolastici ricadenti nei propri territori  al fine di garantire ogni forma di tutela alla cittadinanza.

“Sono in corso verifiche per accertarsi che non ci siano persone coinvolte…protezione civile e forze dell’ordine stanno verificando in Valnerina”, ha scritto sul suo profilo Facebook la governatrice Catiuscia Marini che ha aggiunto: “Per ora non abbiamo segnalazioni di problemi alla popolazione ma stiamo ancora facendo verifiche…. Preannuncio chiusura scuole Valnerina e spoleto Foligno per domani”.

Il giorno dopo – Con le prime luci dell’alba inizia la conta dei danni. La presidente della Regione Catiuscia Marini, intervistata da Rainews24, ha spiegato che la vera emergenza è “la popolazione di Norcia e Preci, spaventata e fuori dalle case. Il problema – ha detto la Marini – è l’assistenza. Essendo ormai quasi inverno non potremo certo riallestire le tende. I danni sono ingenti, si sono aggravate le situazioni aperte”. E la Marini ha confermato, in via cautelativa, l’evacuazione dell’ospedale di Norcia. Situazione complicata anche sul fronte della viabilità: “Chiuse le strade che ci collegano a Preci – ha detto – e complessa anche quella della 485, sulla quale sono in corso verifiche”.

In tanti hanno dormito fuori dalle loro case in Umbria ma la notte è trascorsa in maniera abbastanza tranquilla dopo le due forti scosse di terremoto di ieri sera. Lo riferiscono i vigili del fuoco.   Controlli e verifiche sono andati avanti senza sosta.  Accertati crolli di parti di edifici già danneggiati in particolare a Norcia, Cascia e Preci. Nessuno è comunque rimasto ferito. A Norcia è stato evacuato per precauzione, anche se non sembra avere subito danni particolari, l’ospedale. Una decina di pazienti sono stati quindi trasferiti in quello di Spoleto. Nelle prossime ore saranno eseguite nuove verifiche sulla struttura sanitaria. La protezione civile della Regione sta intanto predisponendo le tende per accogliere chi ha lasciato le abitazioni.

marini-sopralluogoSul posto si è recata la presidente della Regione Catiuscia Marini che ha cominciato dalle 9 di stamani un giro di ricognizione nelle zone del sisma. Prima tappa Foligno, poi la Valnerina con Norcia e Preci. A Preci nel primo pomeriggio arriveranno anche il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Alle 18 è prevista una riunione operativa a Norcia.

Da ieri sera sono state almeno 200 le repliche del terremoto avvenuto alle 19,10 di ieri. “Soltanto quelle registrate a partire dalla 2,00 del mattino sono state 105 e complessivamente sono state più di 30 le scosse di magnitudo pari o superiore a 3,0”, ha detto all’ANSA il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Le repliche di magnitudo superiore a 4,0 sono state tre, tutte nella zona di Macerata. Le analisi condotte dai sismologi dell’Ingv nel corso della notte confermano il valore di 5,9 per la magnitudo del terremoto delle 21,18 di ieri. E’ confermato anche il movimento di tipo estensionale, tipico dei terremoti dell’Appennino, caratterizzato dallo ‘stiramento’ dell’Appennino da Est a Ovest. Confermato anche il legame con il terremoto del 24 agosto nel Reatino: “la sismicità – ha osservato Amato – riguarda la zona a Nord di Norcia, che corrisponde alla propaggine settentrionale dell’area che si è attivata in agosto”. Critica la condizione nelle Marche, dove si parla di 2-3mila sfollati. Crollato anche il crocifisso della chiesa di San Benedetto.

Vigili del fuoco – Immediatamente dopo la prima scossa di ieri sera il personale VF che opera presso il campo base di Norcia (circa 50 unità) unitamente alla squadra del Distaccamento VF volontario di Norcia   ha effettuato una serie di attività  nel comprensorio di Norcia comprese le frazioni di S. Pellegrino di Campi e di Castelluccio dove è stato portato soccorso anche ad una persona disabile. Altre squadre si sono recate a Preci ove si erano verificati alcuni  crolli parziali anche  di edifici già danneggiati. Su disposizione del Direttore regionale è stato disposto il raddoppio dei turni per il personale del Comando di Perugia  compresi quei distaccamenti VF  posti nelle zone da cui sono pervenute molte richieste da parte dei cittadini (comprensori di Foligno e di Spoleto). Una sezione operativa composta da 11 uomini e tre mezzi dal Comando di Terni è stata inviata a Norcia per effettuare le prime verifiche. Nella notte  alcuni mezzi VF hanno inoltre  provveduto a liberare dai massi caduti la strada per Triponzo che risulta danneggiata in più punti.  Ad oggi l’attività prosegue con analogo potenziale operativo con l’impegno delle squadre VF a Norcia, a Preci, a Foligno, Spoleto ed Assisi per verifiche di stabilità degli edifici. Alla sala operativa del 115 continuano a pervenire numerose richieste da parte dei cittadini dei diversi comuni della provincia, Perugia compresa. In Valnerina si stanno anche verificando gli edifici in cui i VVF avevano eseguito interventi per la messa in sicurezza.

 

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