Terremoto, un anno dopo: il bilancio delle attività dei vigili del fuoco

NORCIA – È stato un anno intenso per i vigili del fuoco, impegnati nella gestione dell’emergenza. In un anno sono stati 18.900 gli interventi svolto nel solo comprensorio della Valnerina, a cui aggiungere quelli esterni: oltre 3.400 in provincia di Perugia, e circa 1.400 in quella di Terni, per un totale generale di 23.729.

In un comunicato della Direzione regionale vigili del fuoco in cui si traccia un bilancio dell’attività post-terremoto svolta in questo anno, si ricorda che “dai primi minuti dopo il sisma delle ore 3.36 del 24 agosto sono stati inviati nel territorio della Valnerina oltre 120 vigili dell’Umbria, che subito sono stati impegnati nei soccorsi. Verificato che nel territorio umbro non erano presenti persone rimaste coinvolte, tre squadre sono poi state inviate oltre il confine regionale raggiungendo i centri abitati di Cittareale, Arquata del Tronto ed Accumoli dove la situazione era più complessa.

Hanno estratto dalle macerie alcune persone vive e, purtroppo, anche diverse vittime”. Utilizzando inizialmente i locali del distaccamento volontario di Norcia è stata creta una base logistica, fino poi alla costituzione di un vero “campo base” per ospitare oltre 200 vigili di cui una buona parte proveniente da altri comandi. L’opera dei vigili del fuoco nelle zone colpite si è incentrata soprattutto nell’assistenza alla popolazione, con il recupero di beni dalle abitazioni lesionate e dalle attività commerciali, e nella salvaguardia del patrimonio storico, artistico e culturale, il tutto coordinato dalla Direzione regionale dell’Umbria, attraverso il cosiddetto “Comando di cratere”, insieme al comando operativo avanzato presente a Norcia, con i campi base allestiti a Norcia, Cascia e Preci.

Sono diverse centinaia le opere salvate dalla distruzione. Nel contesto emergenziale i tecnici dei vigili del fuoco sono stati inoltre impegnati nelle verifiche di stabilità degli edifici pubblici e privati, e successivamente sono state eseguite le cosiddette “opere provvisionali” per la prima messa in sicurezza dei fabbricati. Gli stessi vigili hanno anche provveduto con personale e mezzi, ai rifornimenti idrici a servizio di stalle ed allevamenti.

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