Tk-Ast: sorpresa per le “scorie”, favorita la Harsco/Ilserv

TERNI – Un progetto che potrebbe cambiare radicalmente le modalità di lavorazione e utilizzo delle scorie.

Una proposta in linea con le attuali norme relative alla sicurezza e all’impatto ambientale di scorie siderurgiche, nello specifico scorie di inossidabile (contenenti cromo e leghe particolari).

Lavorazioni per le quali la Tk-Ast ha avviato una gara europea ben specifica per le Acciaierie di Terni.

Nulla di ufficiale, per carità, ma chi ha avuto modo di informarsi direttamente alla casa madre dello “stato dell’arte”, ha appreso con non poca sorpresa che per la voce scorie verrebbe riconfermato il vecchio appalto della Harsco-Ilserv.

Occorre però fare un passo indietro per capire bene di cosa stiamo parlando.

Sul piatto della multinazionale tedesca Tk-Ast, negli ultimi due anni, sono stati presentati 10 progetti, tutti valutati dall’ex amministratore delegato Lucia Morselli.

Riguardano tutti lo smaltimento delle scorie. Per le nuove norme europee le scorie devono essere trattate e messe in sicurezza nel rispetto di appositi parametri.

Cosa cambierebbe oggi? Da rumors tedeschi e da confidenze giunte da diversi meeting sulla siderurgia e sull’ambiente che si sono svolti in Germania, sembrerebbe che ci sia finalmente una soluzione al problema scorie per Terni.

Dai 10 progetti iniziali, la Thyssenkrupp ne avrebbe prediletti 5. Di quei cinque, oggi, ne restano sul piatto due.

Le due proposte appartengono una ad Harsco/Ilserv, l’altra ad un’azienda finlandese.

E, stando sempre nell’ufficioso dei bene informati, sembrerebbe che la Ilserv sia al momento la favorita per la qualità del progetto presentato.

Ma come saranno smaltite? Rivoluzionando nel vero senso della parola ogni meccanismo, utilizzando anche nuove tecniche di lavorazione.

Ad oggi le scorie vengono lavorate e successivamente portate in discarica.

Con il nuovo progetto della Harsco/Ilserv le scorie sarebbero lavorate, affinate ed infine vendute come prodotto finale per l’edilizia (gallerie, manto stradale, recupero e riciclo).

Non più quindi lavorate e lasciate morire in discarica creando così un impatto ambientale evidente che a Terni negli anni ha portato alla nascita di una vera collina a ridosso delle acciaierie.

Niente più discariche a cielo aperto, ma investimenti tecnologici che creerebbero nuova occupazione, dando continuità al ciclo produttivo e al piano già firmato da Governo, Regione, Provincia, Comune, sindacati e istituzioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.