Trasferimento dell’urna di San Valentino: il vescovo lascia la decisione ai parrocchiani. Nuovi conflitti?

TERNI – Lo scorso anno i fedeli si sono inchiodati davanti all’urna di San Valentino, impedendone il trasferimento in Cattedrale. Non si sono mossi da lì per tutta la notte, ed il vescovo, mons. Giuseppe Piemontese, non ha potuto far altro che alzare le mani al cielo e lasciare il Santo al suo posto.

Si scatenerà la protesta anche questa volta?

Di problemi in scaletta ce ne sono già abbastanza. Saranno però i parrocchiani quest’anno a decidere. “Pur confermando il proprio impegno a non ostacolare il progetto – ha spiegato e sottolineato  il parroco di San Valentino, padre George Bose – i fedeli non sono in grado di farsi carico né di assumersi la responsabilità di organizzare il trasferimento dell’urna”.

Ci sarebbero alla base problemi di sicurezza, di tecniche di trasferimento dell’urna e di tempistica.

Insomma non sembra proprio una passeggiata!

Il vescovo – dal canto opposto – non ci sta. Torna come uno tsunami sull’argomento durante la conferenza stampa di presentazione degli eventi valentiniani: “Con i rappresentati della parrocchia si erano create due ipotesi: la processione con l’urna o in alternativa il trasferimento in forma privata per avere il santo in duomo il giorno della celebrazione”.

“Sono convinto più dell’anno scorso – ha proseguito il presule – che si tratti di un evento importante che segna una frattura tra passato e futuro, però non desidero che si verifichino le stesse cose del 2016. Una decina di facinorosi non possono impedire ciò che è giusto per una grandissima maggioranza”.

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