Tre alberi per celebrare il giardino dei giusti

PERUGIA – Tre nuovi alberi in onore di tre persone che si sono spese per il bene comune. Con una celebrazione tenutasi presso la Biblioteca degli Armeni di Perugia, sono stati piantati nel Giardino dei Giusti alberi dedicati a Danilo Dolci, Irena Sendler e Angelo Vassallo che hanno dato la loro vita per una giusta causa. Tale giardino è un luogo simbolo della pace, dei diritti umani, della non-violenza, del dialogo interculturale e interreligioso. La Biblioteca nel 2016 ha aderito al progetto “Garden of the Righteous Wordlwide”, e al comitato 6 marzo per le celebrazioni della Giornata europea dei Giusti istituita dal Parlamento europeo e giunta alla sua seconda ricorrenza. Un’iniziativa nata con i giusti di Gerusalemme e realizzata in memoria dell’olocausto. Ad Assisi nel 2015 presso il cortile del Vescovado è nato un Giardino dei giusti per rendere omaggio a chi si è opposto ai crimini contro l’umanità perpetrati durante il XX Secolo. Mentre nel Giardino dei Giusti di San Matteo degli Armeni l’anno scorso, sono stati già piantati sei cipressi in memoria di persone uccise in nome dei valori, quali giustizia, legalità, diritti umani e pace. Estesasi poi in tutta Italia e in Europa, tale manifestazione si pone lo scopo di non dimenticare chi ha vissuto una vita a favore degli altri. La scelta di questi tre personaggi è avvenuta su proposta di Amnesty International, Associazione Libera, Associazione Vivi il Borgo, Fondazione Centro studi Aldo Capitini e la Biblioteca San Matteo degli Armeni. Le motivazioni con cui si è voluto riconoscere il ruolo svolto da queste persone vanno dalla capacità di Dolci di battersi per una cultura della non violenza e della legalità, dalla audacia della Sendler di salvare migliaia di bambini del ghetto di Varsavia dai campi di sterminio nazista, all’impegno sociale di Vassallo per l’ambiente e la legalità. Oltre alla presenza delle suddette associazioni alla conferenza ha preso parte anche il Vice sindaco Urbano Barelli che ha calcato la mano sul concetto della parola giusto, con un particolare riferimento al mondo della politica. “Oggi il concetto di giusto sembra diventata desueto, giusto deriva da giustizia, giurista. Tale concetto va recuperato per combattere quell’atteggiamento di cinismo che spesso connota la politica odierna. Dobbiamo recuperare la passione per la politica, coinvolgere i cittadini in maniera più allargata perché nell’attuale condizione di crisi economica continuativa, le risorse sono ridotte, mentre le richieste dei cittadini sono aumentate. Fare appello alla creatività e alla innovazione per creare delle Smart city. E inoltre aprirsi al ‘Green’,come abbiamo fatto noi con 75 Associazioni dedite al ‘verde’ perché oggi chi porta avanti politiche ambientaliste è colui che riesce ad interpretare il tempo in cui viviamo nel migliore dei modo. La sostenibilità è sempre più un esigenza, è ormai un modello di vita cui non ci si può sottrarre. Tra i giusti rientrano senz’altro la categoria degli ambientalisti, molti dei quali sono morti negli anni passati per difendere la causa di un sistema ecosostenibile”. La green community nella quale ci troviamo a vivere va interpretata come un’opportunità che ci viene data per condividere esperienze, saperi e conoscenze, guardando al nostro passato con attenzione ma con lo sguardo rivolto sempre verso un futuro che sia sempre più ecocompatibile. Solo così si potrà creare una società fondata sulla giustizia sociale, capace di fare proprio il concetto della non violenza, e di testimoniare i valori sui quali si incardina il suo stesso essere.

 

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