Turismo, ecco le strategie della Regione per il 2014-2016

La Regione vara il Documento di indirizzo strategico per il Turismo 2014-2016. I contenuti sono stati illustrati dall’assessore Fabrizio Bracco in Seconda Commissione, presieduta da Gianfranco Chiacchieroni. “Questo documento – ha detto l’assessore Bracco – è il primo strumento di programmazione settoriale predisposto con il nuovo sistema di turismo umbro, dopo  l’approvazione del testo unico e dopo l’abolizione dell’Apt, con l’attribuzione di funzioni operative a Sviluppumbria. Il piano triennale per la prima volta è frutto di un lavoro congiunto del Comitato di coordinamento per la promozione turistica integrata, dove sono presenti Comuni, Provincie, rappresentanti delle associazioni di categoria del turismo e più in generale dello sviluppo economico. Negli ultimi anni, caratterizzati dalla grande crisi internazionale, – si legge nel documento – le presenze turistiche dell’Umbria si sono attestate sulla soglia dei sei milioni, con un tendenziale aumento degli arrivi e una diminuzione della permanenza media”.

“Nei prossimi tre anni – ha detto Bracco – si lavorerà molto sullo sviluppo tecnologico e l’innovazione per le imprese turistiche, con il nuovo portale turistico e il sistema delle app. Per promuovere l’Umbria si punta sula qualità ambientale e su quella delle strutture e dell’enogastronomia; per questo il Documento vuole aiutare il sistema delle imprese a migliorare adeguandosi a questi standard”.

I dati: nel 2013 e nel 2014 una leggera ripresa – “Dal quadro generale – ha spiegato Bracco – emerge che mentre i flussi turistici a livello internazionale aumentano, purtroppo l’Italia stenta a cogliere queste opportunità. Anche l’Umbria subisce gli effetti di questo andamento negativo per il Paese: i dati dal 2007 al 2012 dimostrano che la nostra regione, nonostante tutti gli sforzi, ‘vivacchia’. Il 2007 è stato l’anno di svolta, in cui sono stati raggiunti i 2 milioni 193 arrivi e i 6 milioni 253mila di presenze. Poi con la crisi la situazione si è congelata fino al 2009, quando siamo tornati a un milione 977mila arrivi e 5 milioni 624mila presenze. Nel 2010 il trend era tornato positivo e nel 2011 eravamo quasi tornati ai livelli del 2007. Poi il precipitare della crisi, con difficoltà particolari del mercato interno, ha fatto scendere i dati fino al 2012. Nel 2013 e nel 2014 c’è stata una leggera ripresa. Il 2013 vede una sostanziale tenuta della regione, confermata dai primi sette mesi del 2014: fino a luglio (ultimo dato disponibile) abbiamo un incremento del 5,42 per cento delle presenze e un decremento dello 0,9 per cento delle presenze. Questo significa che arrivano più turisti ma si fermano meno tempo. Fino a maggio 2014 avevamo dati molto positivi, con un incremento del 27 per cento del turismo straniero, che sono stati riassorbiti a giugno e luglio, i mesi della pioggia”.

A Perugia, Assisi e Trasimeno metà del turismo umbro – “Il Documento – ha continuato Bracco – evidenzia dati interessanti sui flussi turistici, a  partire da quali sono i territori preferiti dai turisti. Perugia, Assisi e il comprensorio del Trasimeno raccolgono quasi la metà del turismo umbro. Tutto il resto se lo dividono l’Alto Tevere, l’Eugubino, la Fascia appenninica, la Valnerina (che è in forte crescita), il Narnese-Amerino, l’Orvietano e il Tuderte. Nei primi sette mesi di quest’anno vediamo che la Valnerina è in forte crescita sia per gli arrivi che per le presenze, l’Assisano è positivo per arrivi ma meno per presenze. Drastica contrazione dell’Alta valle del Tevere. Discretamente bene il Folignate per gli arrivi, l’Eugubino va bene per gli arrivi e tiene per le presenze. Grande exploit dell’Orvietano che ha avuto un aumento del 21 per cento di presenze e del 3,9 per cento degli arrivi”.

Da dove arrivano i turisti – “Altri dati importanti che si trovano nel documento – ha sottolineato Bracco – sono le aree di provenienza dei turisti. Per l’Italia si confermano le tendenze consolidate: Lazio, Lombardia e Campania. Il nostro è un turismo prevalentemente di week end e di ponti lunghi. Aumentano le regioni vicine, Toscana ed Emilia-Romagna, diminuiscono quelle lontane: con la crisi il raggio di spostamento delle persone è più corto, una tendenza del dato nazionale che si riflette nella nostra regione. Per gli stranieri, Paesi Bassi, Germania, Usa e Belgio si confermano i quattro paesi da cui provengono prevalentemente i turisti. Per questo stiamo attivando, in via sperimentale, due antenne, una per il nord Europa e una a New York, che operino in loco, lavorando per una presenza continua dell’Umbria in quei mercati, con la promozione dei suoi eventi, delle sue manifestazioni e delle sue eccellenze, con una campagna mirata e costante per attirare i turisti di quelle zone. I cinesi aumentano ogni anno del 17 per cento per gli arrivi e del 19 per cento per le presenze. Ancora sono solo 40mila l’anno (mentre, ad esempio, gli statunitensi sono 90mila) ma se continua questo trend la Cina può diventare un ‘Paese obiettivo’. Per questo abbiamo avviato con il Lazio e con Roma Capitale un accordo per costruire pacchetti turistici dedicati alla Cina che mettano insieme i due territori”.

Le linee di sviluppo – “Nel Documento – ha spiegato l’assessore – sono indicate le scelte fatte nel quadro della nuova programmazione europea, individuando alcune linee di sviluppo del turismo della nostra regione: lo sviluppo tecnologico e l’innovazione per le imprese turistiche; come il settore turistico si inserisce all’interno dell’agenda digitale (ad esempio abbiamo fatto un grande lavoro per il nuovo portale turistico, che sembra arrivato all’assegnazione ad un gestore); lo sviluppo del sistema delle app; favorire uno sviluppo competitivo delle imprese turistiche; sostegno alla modernizzazione del sistema turistico regionale con lo sviluppo in Umbria di agenzie in grado di operare sul mercato internazionale; riqualificazione del sistema alberghiero, soprattutto quello medio-basso. Insomma con questo documento vogliamo contribuire allo sviluppo del sistema Umbria perché la qualità ambientale e la qualità delle strutture e dell’enogastronomia sono attrattori turistici attraverso i quali promuoviamo la nostra regione. E dobbiamo aiutare il sistema delle imprese ad adeguarsi”.

I prodotti – “Il Documento – ha detto ancora Bracco – indica alcuni prodotti che noi vogliamo valorizzare: la via di Francesco, il nostro prodotto di punta, che dobbiamo allargare per farla diventare una sorta di via europea che collega Santiago di Compostela ad Assisi. Ma abbiamo anche altri prodotti intorno alla via di Francesco come la via lauretana, la via dei protomartiri francescani, il network benedettino e i luoghi dei templari”.

Le strategie del prossimo triennio – “Nel documento – ha proseguito Bracco – troviamo le strategie per il prossimo triennio, dove indichiamo le azioni che la Regione intende portare avanti: per la governance, ad esempio, la definizione di ruoli tra i livelli istituzionali, specie per quanto riguarda la promozione e la realizzazione dell’osservatorio regionale; la qualificazione delle ricettività; l’offerta dei prodotti; la qualità dell’accoglienza; trasporti e infrastrutture; formazione e competenze; rafforzamento del brand Umbria e  implementazione della strategia digitale, concentrazione delle azioni promozionali e di comunicazione su specifici mercati, rafforzamento della promozione integrata”.

L’Expo 2015 – Sollecitato dal consigliere Manlio Mariotti (Pd) l’assessore Bracco ha anche affrontato il tema dell’Expo 2015. “Stiamo lavorando – ha detto – tra molte difficoltà per l’Expo di Milano e abbiamo costituito una cabina di regia composta dai due coordinatori regionali, quello delle attività produttive e quello dell’agricoltura-cultura-turismo, due rappresentanti dell’Università, uno per quella degli Studi di Perugia e uno per la Stranieri, Sviluppumbria e Parco 3A, e i rappresentanti delle categorie. Il suo compito è quello di coordinare e fare le scelte sulla presenza dell’Umbria all’Expo”.

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