Umbria Mobilità, da Roma a Perugia tremano i vertici dei trasporti

Tremano i vertici di Trenitalia e Ferrovie dopo l’inchiesta della Procura di Perugia. Nomi eccellenti tra i cinque indagati: da Renato Mazzoncini amministratore delegato di Ferrovie, a Enrico Grigliatti, super manager, al vertice di Trenitalia. Gli altri tre iscritti nel registro degli indagati sono il direttore regionale dell’Umbria Lucio Caporizzi, l’impiegata Lucilla Pittoni e Franco Viola, ex ad di Umbria Mobilità. I reati contestati dal pm Emanuela Comodi sono pesanti: falso ideologico e truffa aggravata consumata con l’obiettivo di ottenere soldi pubblici. Lucio Caporizzi è attualmente presidente di Umbria Tpl e Mobilità Spa. Per lui la Procura ipotizza i reati di abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falso. I reati contestati sarebbero iniziati nel 2010 con continuazione fino a dicembre 2015. Lucio Caporizzi, attraverso una nota del suo legale, avvocato Luca Gentili, non ci sta e sottolinea “la correttezza del suo operato”. Ricorda di aver ereditato una situazione di gravissima crisi di liquidità di Umbria mobilità garantendo non solo “la prosecuzione del servizio pubblico ai cittadini umbri, ma anche il posto di lavoro e il salario ai dipendenti”.

Nel frattempo continuano le indagini della Procura della Repubblica, portate avanti congiuntamente dalla Polizia di Stato e dagli uomini della Guardia di Finanza. Perquisizioni sono state fatte anche negli uffici del Ministero dei Trasporti, negli uffici della Regione dell’Umbria e presso la banca che esercita il servizio di tesoreria. Sotto osservazione ci sarebbero le certificazioni di Trenitalia e di Umbria Mobilità oltre a tanta altra documentazione contabile e finanziaria. Sequestrati computer e atti dai quali gli inquirenti credono di poter trovare le conferme necessarie per rafforzare l’impianto accusatorio. Gli investigatori sono convinti di avere in mano già elementi sufficienti per dimostrare la tenuta delle accuse. Possibili ulteriori sviluppi potrebbero arrivare nei prossimi giorni dopo i dovuti approfondimenti e riscontri che potrebbero venire alla luce dal materiale sequestrato durante le perquisizioni.

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