Vertenza Ast, Renzi a La7 parla di Terni, i senatori Pd: “Serve intervento diretto del Premier”

Un breve passaggio, una frase che può significare nulla o tanto ma che a Terni alimenta la speranza di un intervento diretto del premier Renzi

sulla vertenza dell’Ast. Ieri sera il presidente del Consiglio, ospite di “In Onda” , la trasmissione de La7 condotta da Alessandra Sardoni e Salvo Sottile, rispondendo a molte domande riguardanti la situazione politica ed economica del Paese, ha riservato un passaggio alla siderurgia.
“Siamo convinti che a Taranto e a Piombino, la siderurgia, anche a Terni – a Terni la situazione è leggermente diversa – la siderurgia debba ripartire ; che poi la proprietà sia indiana, cinese o italiana, l’importante sono i posti di lavoro”. Una frase che ha “rincuorato”, si far per dire, gli operai e i sindacati ternani impegnati da settimane in iniziative di mobilitazione per attirare l’attenzione del premier. E un intervento diretto del presidente del Consiglio viene sollecitato oggi anche da un gruppo di 30 senatori del Pd, tra cui il capogruppo, Luigi Zanda, che ha presentato una mozione.

L’atto impegna il presidente del Consiglio a “prendere in mano la situazione di Ast e costruire una cabina di regia che coinvolga tutte le parti interessate per affrontare i nodi principali: riconsiderazione del piano industriale scritto da ThyssenKrupp e gestione delle relazioni con la Commissione europea sul tema dell’equilibrio concorrenziale”. Primo firmatario della mozione il senatore ternano Gianluca Rossi. “Il testo presentato dal Pd – spiega Rossi – prevede poi l’impegno per il Governo a promuovere presso l’Ue tutte le iniziative necessarie alla tutela di un asset strategico nazionale anche tramite il mantenimento dell’integrità del polo siderurgico”.

“Il gruppo del Pd – conclude Rossi – chiede inoltre un nuovo slancio per le politiche a favore della siderurgia ed in particolare ad attivare specifici interventi di sostegno alla reindustrializzazione dell’area ternana, prevedendo anche il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti e l’utilizzo del Fondo strategico italiano”.

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