Primo vertice dei 47 sindaci della Provincia di Perugia, Mismetti: “Unire le forze per superare le difficoltà”

PERUGIA – Preoccupazione, ma anche volontà di unire le forze per superare il difficile momento che Comuni e Province stanno vivendo, anche alla luce del riassetto istituzionale varato dal Governo che coinvolge direttamente le Regioni nell’ambito dell’attribuzione di funzioni e competenze. In sintesi è questo l’esito della prima Assemblea dei Sindaci della Provincia di Perugia, che si è svolta stamani a Perugia.

L’incontro è stato aperto dal presidente, Nando Mismetti, con una relazione dalla quale è emerso il timore che, senza adeguati correttivi alla legge 56, con l’avvio del nuovo anno servizi essenziali come la manutenzione e il corretto funzionamento di strade e scuole potrebbero essere compromessi.

“Non meno preoccupante – ha detto Mismetti – appare la situazione sul fronte dei centri per l’impiego che vede coinvolti circa 50 precari che stanno lavorando a progetti su fondi europei, strategici come ‘Garanzia Giovani’. Lo sforamento del Patto di Stabilità che sarà inevitabile per tutte le Province italiane, se non si procederà ad adeguati correttivi, impedirà di stabilizzare i precari con tutte le conseguenze immaginabili sui servizi e sul futuro di questi dipendenti. La Provincia – ha rimarcato Mismetti – a differenza di altre istituzioni non usufruisce di trasferimenti dallo Stato. Le sue risorse derivano infatti dalla registrazione al P.R.A, dalle Assicurazioni e dalla Tassa Rifiuti. Dei circa 2700 chilometri di strade di propria competenza, 700 chilometri sono regionali, ma dalla Regione non arrivano fondi per le manutenzioni. Un miliardo di tagli previsti ai bilanci provinciali potrà significare non avere la possibilità di garantire neanche i livelli minimali dei servizi”.

Mismetti ha quindi sottolineato come le alte professionalità dei dipendenti della Provincia sono un patrimonio della collettività che deve essere salvaguardato e messo a disposizione dei territori. Il Presidente ha quindi avanzato la proposta di creare una rete con i Comuni che si avvalga di tali professionalità.

“In questi giorni, per gestire il periodo di transizione – ha dichiarato ancora Mismetti – sembra si stia aprendo qualche spiraglio e diversi emendamenti sono stati concordati con il Ministero, da Upi e Anci in attesa che venga perfezionata la riforma Costituzionale con la quale si prevede il superamento delle Province. Nel frattempo abbiamo messo a disposizione dei Comuni, specie quelli medio-piccoli, alcune strutture come l’ufficio stampa e comunicazione e siamo pronti a essere di supporto per la stazione appaltante”.

Inoltre attraverso convenzioni la Polizia provinciale sarà messa in grado di interagire con le polizie municipali, fermo restando il loro impegno sul fronte della tutela dell’ambiente o in progetti come “Perugia Città sicura. Si lavorerà anche sulla valorizzazione del patrimonio della Provincia, su programmi europei e alla messa in rete di servizi come cultura e turismo.

“Ci attende un duro lavoro – ha concluso Mismetti – un grande impegno per costruire progetti e programmi. Non nego le difficoltà, ma se prevarrà il buon senso e saremo animati dall’esclusivo interesse delle nostre comunità credo che riusciremo a superare questo momento”.

Auguri di buon lavoro al Presidente e al Consiglio provinciale sono arrivati da tutti i sindaci intervenuti (47 compreso il Mismetti, sindaco di Foligno).

Il sindaco di Deruta, Alvaro Verbena ha evidenziato come oltre alla stazione appaltante la Provincia in accordo con i Comuni potrebbe agire nell’ambito della riscossione dei tributi e auspicato che l’Assemblea dei sindaci possa dare un contributo attivo alla razionalizzazione dei servizi.

Un maggiore impegno sul fronte della sicurezza ambientale riferita in particolar modo ai corsi d’acqua che hanno urgente bisogno di manutenzioni è stato chiesto dal sindaco di Citerna, Giuliana Falaschi, mentre il primo cittadino di Bastia Umbra, Stefano Ansideri ha sollecitato a rivolgere la massima attenzione ai centri per l’impiego che svolgono un importantissimo ruolo nei territori e auspicato che il personale della Provincia possa essere effettivamente posto a supporto dei Comuni.

Sulle disciolte Comunità montane e sulla necessità di gestire al meglio le carenze determinate dal loro scioglimento si è espresso il sindaco di Magione Giacomo Chiodini che ha aggiunto come il comprensorio del lago Trasimeno, forte di oltre un milione di presenze turistiche, debba poter contare su servizi, economicamente sostenibili, ma anche adeguati.

Il sindaco di Perugia, Andrea Romizi, nell’apprezzare il rinnovato impegno della Polizia provinciale nel progetto sicurezza per la sua città, ha sollecitato i colleghi a lavorare insieme al di là della parte politica di appartenenza. “Viviamo momenti straordinariamente difficili – ha dichiarato – che richiedono la massima collaborazione tra tutti. Ci viene chiesto lo sforzo di puntare alla crescita anche dialogando con le regioni vicine come Toscana e Marche. Dobbiamo quindi organizzarci, darci un metodo di lavoro fissando obiettivi e avanzando progetti. I Comuni e le Province sono in difficoltà, ma sono certo che insieme ce la faremo”.

“Mi auguro che la Provincia sia realmente uno strumento dei Comuni”, è stato l’auspicio formulato da Sergio Batino (Castiglione del Lago), che si è detto preoccupato, in via prioritaria, per le condizioni della viabilità. “Alcune delle nostre strade – ha detto – versano in condizioni drammatiche: serve un piano straordinario, da concertare con la Regione, per evitare in futuro una sommossa dei cittadini”. Sul capitolo “Polvese” per Batino fino ad oggi è mancato il coinvolgimento dei Comuni.

Il sindaco di Spello, Moreno Landrini, ha concentrato il suo interevento sull’importanza di ottimizzare e valorizzare il personale al fine di migliorare i servizi; sulla necessità di considerare prioritario un corretto utilizzo del patrimonio storico-culturale; sull’opportunità di cogliere questa occasione storica per eliminare una volta per tutte le sovrapposizioni di funzioni. Landrini ha quindi posto l’accento sull’emergenza dissesto idrogeologico rispetto alla quale servono azioni per reperire risorse europee.

Ha giudicato questa una “buona partenza” Analita Polticchia (Bevagna) secondo la quale la sicurezza stradale, unita al rischio idrogeologico, e la gestione delle scuole sono da considerare le priorità. Sull’impiego delle professionalità della Provincia il suo auspicio è che “un’eventuale ridistribuzione sia regolata dal buon senso per non gravare ulteriormente sui bilanci comunali”. A suo giudizio inoltre al di sopra di tutto vi deve essere “un progetto generale del territorio”.

“Servono modelli burocratici snelli – ha dichiarato Andrea Reali (Castel Ritaldi) – poiché i cittadini ormai si attendono risposte rapide dalla pubblica amministrazione”. Anche per lui viabilità e messa in sicurezza del reticolo idrografico sono i problemi da affrontare in via prioritaria.

Il sindaco di Marsciano Alfio Todini ha invece posto l’accento sui problemi che interessano il settore dell’urbanistica: “Non possiamo continuare ad assistere ad un processo di accentramento e sconfinamento di competenze – ha sostenuto -; è il momento di mettere dei punti fermi”. Anche per lui occorre un impegno per modificare modi e tempi nel dare risposte ai cittadini.

Marco Locchi (Umbertide) ha detto di apprezzare la volontà di portare molte funzioni della Provincia sul territorio, e a tale riguardo il suo pensiero è corso soprattutto a Polizia Provinciale e Ufficio Gare. Ha quindi introdotto l’argomento dell’agenda digitale che a suo avviso è un’opportunità per i Comuni per accelerare il processo di burocratizzazione.

Ha concentrato infine il suo intervento sulle emergenze delle strade dissestate il sindaco di Gualdo Cattaneo Andrea Pensi, il quale ha ricordato che il suo territorio da un anno e mezzo è interessato da un grave movimento franoso. Fondamentali e irrinunciabili pertanto a suo parere diventano i progetti di manutenzione straordinaria e ordinaria.

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