Viadotto Puleto, la Regione: “Servono risorse per il danno indiretto provocato dalla chiusura”

PERUGIA – Nella seduta di oggi dell’Assemblea legislativa, all’interno della sessione riservata al Question time, il consigliere Claudio Ricci (misto Rp – Ic) ha chiesto all’assessore Giuseppe Chianella “aggiornamenti sulla situazione del viadotto Puleto, lungo la strada E45, e i tempi per la riapertura di un collegamento essenziale per la viabilità e l’economia dell’Umbria”.
Nell’illustrazione dell’atto, Ricci ha ricordato che “la Procura della Repubblica di Arezzo, a seguito della diffusione di un video, e dopo specifica perizia tecnica, ha determinato la chiusura del viadotto Puleto, per concreto pericolo di crollo. L’Anas sta fornendo alla Procura della Repubblica di Arezzo le dovute informazioni, in relazione a manutenzione/consolidamento, allo scopo di consentire una veloce riapertura del traffico per evitare gravi disagi alla viabilità. Attualmente il viadotto è stato riaperto – ha aggiunto – ma con veicoli dal peso ridotto. Anas ha parlato in commissione consiliare di corrusione dei manufatti anche nelle parti in acciaio, ma c’è anche un progetto di risanamento e adeguamento sismico. Tuttavia l’espressione ‘concreto pericolo di crollo’ induce a chiedere un aggiornamento ricognitivo”.
L’assessore Chianella ha risposto: “forse questo viadotto non doveva essere chiuso. La Giunta ha seguito la questione fin da subito e abbiamo assicurato tutte le necessarie azioni volte a dare la massima attenzione alla vicenda. Ci sono stati incontri a Roma con il Ministero e con la Protezione civile per la ricognizione delle problematiche conseguenti alla chiusura. Chiesta la manutenzione straordinaria. Il Dipartimento di protezione civile non dispone di risorse perché non siamo in presenza di alcuna catastrofe naturale. C’è il danno indiretto subito dalle imprese e ci auguriamo che il Governo rimedi con un adeguato finanziamento. Anas ha affidato i lavori di manutenzione ma è stato chiesto l’incidente probatorio, che si terrà giovedì fra Anas e il tecnico indicato dalla Procura di Arezzo. Confidiamo che alla luce dell’incidente probatorio la questione sia risolta”.
Nella replica conclusiva, Ricci si è detto “soddisfatto della risposta. Parlare di risanamento e adeguamento sismico è cosa ben diversa dal concreto pericolo di crollo. Mi auguro che l’incidente probatorio chiarisca dov’è la verità tecnica e, una volta appurata, restano altre considerazioni come il ‘procurato allarme’ e devono essere chiarite le reali responsabilità e data una risposta a chi è stato danneggiato da questa scelta. La Regione acquisisca la perizia della Procura che ha portato alla chiusura del viadotto”.