Vitalizi, le osservazioni degli ex consiglieri al disegno di legge Porzi – Guasticchi – Mancini

PERUGIA – La Prima Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Andrea Smacchi, si è riunita a Palazzo Cesaroni per proseguire l’esame delle proposte di modifica alle norme sui vitalizi per gli ex consiglieri regionali, che erano state illustrate in una precedente seduta (https://goo.gl/d2XhkW). Nella riunione di oggi è stato ascoltato in audizione il presidente dell’associazione ex consiglieri regionali dell’Umbria, Pino Sbrenna, sulla proposta di legge dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea sulla ‘Riduzione temporanea dell’assegno vitalizio erogato a favore dei consiglieri regionali cessati dal mandato’. Inoltre sono state illustrate dagli uffici le istruttorie sulle proposte di legge presentate dai consiglieri Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari (M5S).

Nel corso dell’audizione Sbrenna ha sottolineato che l’Associazione degli ex consiglieri regionali dell’Umbria “non ha contrarietà preconcette rispetto alla proposta dell’Ufficio di presidenza. Abbiamo qualche osservazione da fare al testo che favorirebbe una nostra adesione più convinta. In particolare, visto che la proposta di legge tende a favorire una
riduzione della spesa per la politica, crediamo che l’universalità dei consiglieri regionali, compresi quelli in carica, dovrebbe farsi carico di questo sforzo di solidarietà per finalità sociali indicato nella legge, con le opportune distinzioni. Vorremmo poi che nel testo si sostituisse l’avverbio ‘prioritariamente’ con ‘esclusivamente’ per le finalità sociali dei risparmi. Inoltre chiediamo che la riduzione prevista per il primo scaglione, quello fino a 1500 euro, venga eliminata per i casi di reversibilità. Infine avanziamo un’ipotesi di minima riconsiderazione degli scaglioni perché non ci pare equo fare nostri i parametri medi delle altre regioni, visto che l’Umbria in passato è stata molto più rigorosa in questa materia rispetto alle altre Regioni: un ex consigliere regionale umbro con quattro legislature, infatti, prende molto meno di un ex consigliere di altre regioni con due legislature. Accogliendo queste nostre proposte l’Umbria potrebbe essere la prima Regione a non avere impugnative su provvedimenti del genere, cosa che è successa in tutte le 16 Regioni italiane dove si è legiferato sui vitalizi”. Sbrenna ha poi sottolineato
come si stia parlando di “una materia di piccolo spessore sotto il profilo delle risorse impegnate, che tuttavia ha avuto grande attenzione da parte dell’opinione pubblica. In Umbria il costo pubblico che si sopporta per le indennità differite, che ad oggi riguardano 76 ex consiglieri e 24 reversibilità, è di un ordine di grandezza molto inferiore rispetto a quello a livello nazionale”.

Le istruttorie degli uffici dell’Assemblea legislativa sulle proposte di legge del Movimento 5 Stelle hanno evidenziato che per quanto riguarda una ricognizione delle altre Regioni sul divieto di cumulo degli assegni vitalizi, solo Emilia Romagna e Toscana hanno legiferato in materia. E le leggi non sono state impugnate. In Emilia gli ex consiglieri regionali hanno fatto ricorso al Tar, che ancora non si è espresso. In Umbria il cumulo
riguarderebbe una ventina di posizioni. Per quanto riguarda la sospensione del pagamento dell’assegno a seguito di interdizione perpetua dai pubblici uffici è stato rilevato come questa sia già prevista in un’altra legge regionale, ma solo per i delitti contro la pubblica amministrazione. La proposta del M5S, invece, è più ampia rispetto alla norma attuale visto che riguarda qualsiasi delitto che ha provocato l’interdizione dai pubblici uffici.

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