Covid, Marco Squarta: “Modificare parametri Rt”

PERUGIA – “Oggi asintomatici e paucisintomatici non vanno neppure in ospedale. I positivi possono diventare vettori del virus, è vero, ma la campagna vaccinale sta andando avanti a un buon ritmo”: così Marco Squarta, esponente di Fratelli d’Italia e presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, che suggerisce al Governo centrale di “modificare i parametri di calcolo dell’indice Rt” che determinano il passaggio da una zona all’altra.

“I tamponi – sostiene – sono una straordinaria arma per la prevenzione, ma grazie ai vaccini anti Covid la situazione che stiamo vivendo è molto diversa rispetto alla scorsa stagione invernale”.
“Anziché considerare il numero delle persone contagiate dal virus – è la proposta di Squarta – sarebbe dunque certamente più opportuno misurare i ricoverati, perché ciò che conta per davvero è rappresentato dal carico degli ospedali e dal numero di morti, decisamente in picchiata rispetto ai mesi scorsi”. Il presidente dell’Assemblea legislativa sottolinea, infatti, che “nella stragrande maggioranza dei casi, in cui emerge la positività dei soggetti sottoposti a tampone, questi risultano innanzitutto più giovani d’età rispetto a prima, ma soprattutto sono paucisintomatici che presentano cioè sintomi paragonabili a quelli di una leggerissima influenza o addirittura asintomatici.
Il rischio per loro, dunque, è piuttosto basso, si tratta di persone che hanno poco da temere e che il più delle volte non si recano neppure in ospedale, in quanto le loro condizioni fisiche non sono neppure lontanamente critiche. Possono essere vettori del virus per parenti e amici più avanti con l’età, è vero, ma non possiamo non tener conto del fatto che questi ultimi hanno già ricevuto il vaccino per proteggersi dal coronavirus”. “Stando agli ultimi dati forniti dalla Regione – sottolinea ancora Squarta -, in Umbria 354 mila 341 persone hanno completato il ciclo e 534 mila 980, ossia il 70 per cento, hanno già ricevuto la prima dose, questo lo ritengo un segnale incoraggiante. In questo modo, altrimenti, si soffre il ‘paradosso’ della situazione: Regioni come l’Umbria, che svolgono un numero importante di tamponi, non possono venire penalizzate perché rintracciano i contagiati. L’indice Rt viene calcolato con parametri che andrebbero rivisti e modificati proprio perché un’incidenza maggiore dovrebbero averle il numero dei ricoveri e dei decessi. In questa fase, per fortuna, gli ospedali della nostra regione non stanno facendo registrare particolari criticità. Grazie alla speranza che ci viene offerta dalla scienza, attraverso i vaccini, questi continui allarmi non fanno che mettere ulteriormente a rischio la ripresa dell’economia dell’Umbria e, più in generale, del nostro Paese, danneggiando settori nevralgici già fortemente penalizzati nel 2020 come quello del turismo”. “Tutte questioni – sottolinea ancora Squarta – che vanno ad aggiungersi alla problematica della tenuta psicologica delle persone, fortemente compromessa. Tutti noi, da quasi due anni ormai, siamo sottoposti a un bombardamento di informazioni, troppe volte contraddittorie, e perciò dannose, quando non palesemente false”.