Spoleto contro la Regione: ” Vergogna, vergogna giù le mani dall’Ospedale”. La Tesei non si vede.

Perugia, ore 9,45 – Sono una cinquantina gli spoletini che hanno fino a questo momento raggiunto Palazzo Cesaroni, la sede del Consiglio Regionale dell’Umbria. ” Vergogna,vergogna”, gridono ad alta voce nei confronti della Regione e della Tesei. E’ proprio la Presidente della Giunta Regionale ad essere presa di mira dai manifestanti con slogan e grida  che suonano per tutto corso Vannucci. ” Giù le mani dall’Ospedale”, ” Spoleto non lo consentirà”, ” Spoleto non è Montefalco cara Tesei”, sono questi alcuni degli slogan che si sentono in piazza Italia. La Tesei non si è fatta ancora vedere, sicuramente per il centrodestra della Regione oggi non è una bella giornata. Una manifestazione determinata e forte , soprattutto nelle rivendicazioni, ma civile e con grande senso di responsabilità da parte dei presenti. Il Consiglio regionale non è ancoras iniziato – AGGIORNAMENTI SUCCESSIVI Roma – Si è tenuto nel tardo pomeriggio di oggi a Roma l’incontro tra il Sindaco di Spoleto Umberto de Augustinis e la Presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, resosi necessario a seguito della chiusura del Pronto Soccorso e della quasi totalità dei servizi essenziali del nosocomio spoletino.

Il Sindaco, nel corso di un confronto serrato che si è protratto fino a tarda sera, ha ribadito in più occasioni alla Presidente Tesei la forte preoccupazione dell’amministrazione e della città per una scelta che ridimensiona fortemente la capacità del San Matteo degli Infermi di garantire i servizi sanitari ai cittadini di Spoleto, del comprensorio e dei comuni della Valnerina.

Una difficoltà che il Sindaco, pur constatando la disponibilità, ancorché molto tardiva e parziale, della Presidente al confronto, ha chiesto in via d’urgenza di poter superare ripristinando innanzitutto il servizio di Pronto Soccorso e garantendo, anche durante questo periodo di emergenza, la possibilità di mantenere un punto nascite a Spoleto, con garanzie reali e concrete, e non mere promesse, in merito al ripristino di tutti i servizi oggi sospesi. Nel frattempo cresce la tensione in città dove prevale un sentimento di rabbia e frustrazione. La rabbia deriva dalla convinzione che con questo provvedimento il futuro dell’Ospedale di Spoleto rischia  di essere definitivamente compromesso. Poi c’è la frustrazione  in quanto a Spoleto l’iniziativa della Regione viene vista come una cosa profondamente ingiusta, irresponsabile e offensiva . C’è molta amarezza e delusione, gran parte degli spoletini l’ultima volta hanno votato la Tesei e il centrodestra. Oggi – dopo il ricorso di ieri presentato dal Comune al Tar dell’Umbria – è previsto un sit-in davanti palazzo Cesaroni con tantissimi cittadini di Spoleto che stanno raggiungendo Perugia. Malgrado la pioggia di questa mattina sono in tanti che si sono avviati verso il capoluogo umbro per partecipare alla manifestazione prevista intorno alle ore 10. Già alle 7,30 in piazza Italia c’era un mezzo della Polizia, con alcuni agenti a bordo. Ma quelle di Spoleto sono proteste pacifiche, legittime e in difesa del diritto alla salute, riconosciuto dalla costituzione italiana. Sempre oggi , dalle 10 alle 12, a Spoleto i commercianti abbasseranno le saracinesche dei propri negozi in segno di vicinanza agli operatori del San Matteo degli Infermi e ai loro concittadini impegnati nella manifestazione di Perugia. Dopo tante divisioni questa volta la città è unita, compatta e pronta ad evitare una scelta , come quella della Regione, da tutti definita “scellerata e pericolosa”.