Caso Bps, il Consiglio di Stato: “La Credito e Servizi non andava commissariata”

SPOLETO – La società Credito e Servizi (Scs), che controllava Bps, non andava commissariata. Il Consiglio di Stato annulla la nomina dei commissari per difetto di istruttoria, così come aveva già fatto per la Banca popolare di Spoleto.  Accogliendo parzialmente il ricorso presentato dagli ex amministratori, tra cui il presidente Giovannino Antonini, i giudici romani hanno sposato la tesi dei ricorrenti secondo cui la decisione presa  dal ministero dell’Economia era avvenuta senza ave avviato un’istruttoria specifica, ma accogliendo le conclusioni a cui era arrivata la Bankitalia, organismo di controllo.

Secondo il Consiglio di Stato, dunque Bankitalia e il ministero dell’Economia sono stati precipitosi a decidere per il commissariamento senza valutare la possibilità di una soluzione all’interno della Credito e Servizi che avrebbe potuto portare, almeno in teoria, a un risanamento della Bps senza l’intervento straordinario.

Il Consiglio di Stato non entra nel merito della vicenda ma motiva l’accoglimento del ricorso con questioni di metodo in linea, come detto, con l’altra sentenza dello stesso Consiglio di Stato emessa all’inizio di febbraio relativa sempre al commissariamento di Bps.

C’è da capire ora quali siano gli effetti della decisione che arriva in ritardo rispetto alle  necessità reali.  Se Giovannino Antonini sembra convinto a riportare la banca a Spoleto a fianco delle imprese e della famiglie, pare che i sindaci revisori abbiamo manifestato forti perplessità sull’andamento della gestione della Scs.

In molti fanno rilevare come, sotto il profilo operativo, la decisione del Consiglio di Stato, non dovrebbe portare effetti visto che i commissari hanno concluso la loro opera e che il Banco di Desio ora è alla guida della Bps. Altra questione che resta aperta è quella del risarcimento. Gli ex amministratori della società Credito e Servizi avrebbero dato già mandato ai loro legali per verificare la possibilità di un’azione risarcitoria per danni economici e d’immagine contro Bankitalia e il ministero dell’Economia.

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