Comuni umbri del sisma, fuga di residenti: territorio si impoverisce e si svuota
Nei 14 comuni umbri del cratere del sisma (Arrone, Cascia, Cerreto di Spoleto, Ferentillo, Montefranco, Monteleone di Spoleto, Norcia, Poggiodomo, Preci, Polino, Scheggino, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera) escluso Spoleto, i redditi complessivi dichiarati si sono ridotti del 7,7% in termini reali tra il 2015 (anno pre-sisma) e il 2023, passando da 278,6 a 257,2 milioni di euro. Ma se si guarda al reddito medio Irpef per contribuente, emerge un dato sorprendente: +5,1%. Ogni contribuente, nel 2023, ha dichiarato mediamente 20.855 euro, contro i 19.012 del 2025 (valori attualizzati). A metterlo nero su bianco è la Camera di commercio dell’Umbria, che con il Progetto Fenice – condotto insieme all’Università per Stranieri di Perugia, al Comune di Norcia e alla Scuola umbra di amministrazione pubblica – ha prodotto un report sulla dinamica dei redditi nel cratere. Obiettivo: ricostruire sviluppo e fiducia. Non solo la ricostruzione fisica, dunque, ma rigenerazione economica e sociale. A pesare sui redditi complessivi è soprattutto la fuga di residenti. Nei 14 comuni, i contribuenti sono passati da 14.655 nel 2015 a 12.482 nel 2023: una contrazione del 14,8%. Con Spoleto inclusa, il calo si attenua a -2,4%, ma resta. Nel frattempo in Umbria, i contribuenti sono aumentati da 606.924 a 639.745. Il cratere rappresentava il 2,41% della platea regionale, oggi solo l’ 1,95%. Si è assistito quindi a un serio ridimensionamento demografico strutturale. Un problema che si riflette anche sull’accesso ai servizi, sulla tenuta delle imprese e sulla capacità attrattiva del territorio. Spoleto fa eccezione, qui il numero di contribuenti è cresciuto: da 26.513 a 27.705, ma il reddito medio è calato del 2,2%, scendendo da 21.328 a 20.855 euro. A livello di reddito complessivo prodotto, a Cerreto di Spoleto si registra il tonfo maggiore: -60,9%. Male anche Polino -28,8%. In controtendenza Cascia +14,6% e Norcia +7%. Quanto al reddito medio per contribuente, sei comuni segnano il segno meno: Monteleone di Spoleto -27,6%, Arrone -8%, Sellano -7,1%,Preci -7%, Spoleto -2,2% e Vallo di Nara -1,7%. Ma ci sono anche balzi impressionanti: Norcia +30,8%, Polino +23,1%, Cascia +11,7%, Poggiodomo +11,1%, Sant’Anatolia di Narco +9,3%. Un dato su cui riflettere: a Norcia e Polino, dove il reddito medio cresce più del 20%, la popolazione è diminuita drasticamente. Si crea così un paradosso contabile: meno persone, ma con redditi più alti. Non sempre per reale benessere diffuso, ma perché i più deboli sono scomparsi dal radar statistico. Il quadro che emerge è quello di una ricostruzione selettiva: pochi contribuenti, spesso più forti e strutturati, che resistono e si arricchiscono. Ma un territorio che si impoverisce e si svuota.