Governatori fuori dalla ricostruzione, è scontro. Il M5S: “Ottimo”. Chiacchieroni: “Strumentalizzati i bisogni”

PERUGIA – E’ una polemica politica a tutto tondo quella che scoppia intorno all’emendamento che esautora i Governatori delle regioni da ogni potere relativamente alla ricostruzione. Una politica che vede fronti trasversali e accuse anche gravi tra i vari rappresentanti. Appresa la decisione, ieri i presidenti delle regioni terremotate avevano deciso di disertare il vertice con il commissario Farabollini che, dal canto suo, aveva invitato a “non strumentalizzare”.

La giornata di oggi non è stata di certo migliore e più calma. I sismografi della politica registrano la presa di posizione del senatore Stefano Lucidi (M5S) che getta benzina sul fuoco, con molta polemica. “Esautoriamo il Pd dalla ricostruzione”, ha detto Lucidi rivendicando l’emendamento, che il Governo e il Commissario avevano motivato per snellire la ricostruzione. Sono passati due anni dal tragico avvenimento del terremoto e la piramide politica del Pd si sta sgretolando, il commissario era un parlamentare Pd e i 4 sub-commissari sempre targati Pd, personaggi che – prosegue Lucidi – nel corso degli anni non si capisce bene cosa abbiano fatto nel merito”.
“E’ stato di fatto importato un modello di gestione del terremoto, quello emiliano, che mal si è adattato alle caratteristiche del Centro Italia – sottolinea il senatore umbro del Movimento 5 Stelle – e loro non se ne sono accorti. Una valanga di ordinanze incomprensibili a volte anche agli stessi operatori tecnici costretti a ricostruire il filo tecnico giuridico ad ogni progettazione”.

Parole che non passano inosservate e alle quali risponde il capogruppo Pd in consiglio regionale Gianfranco Chiacchieroni. “Il senatore Stefano Lucidi (M5S) strumentalizza i bisogni e le complesse problematiche dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni delle aree colpite dal terremoto del 2016. Il suo commento all’emendamento che di fatto esautora i presidenti delle Regioni da ogni decisione relativa alla ricostruzione: ‘togliamo potere al Pd’, dimostra una mancanza allarmante di senso delle istituzioni e di cultura democratica”. Così il capogruppo regionale del PD, Gianfranco Chiacchieroni che interviene sulle dichiarazioni del senatore Lucidi (https://goo.gl/CTdm9g(link is external)) secondo il quale l’emendamento della maggioranza al decreto “Genova”  mirava ad esautorare il PD dalla ricostruzione.

“Il contorto e strano concetto che il senatore grillino ha della democrazia è offensivo persino del buon senso – aggiunge Chiacchieroni –, non è riscontrabile nemmeno nei centri di pensiero più creativi del neo-populismo dilagante. Convinto nel suo inerte furore giustizialista di contribuirea  risolvere i problemi dei cittadini, Lucidi  in realtà semina al vento parole vuote rischiando di produrre tensioni inutili tra i cittadini e le istituzioni tutte, quelle locali, e anche quelle nazionali di cui il senatore è parte della maggioranza di governo. Invece di dare slancio ulteriore alla ricostruzione, valorizzando il ruolo positivo che le Regioni hanno svolto, dalle crisi del 1997 ad oggi, il senatore Lucidi porta idealmente alla cintura lo scalpo del ‘nemico  PD’”.

“No senatore Lucidi – avverte Chiacchieroni –, il governo della cosa pubblica, la politica sono un’altra cosa. Per superare la grave botta del 2016 tutte le istituzioni debbono muoversi in sintonia e per il bene comune, per far questo occorre però essere dentro le questioni, conoscere i problemi, impegnarsi a risolverli. Venga dunque a far visita alle istituzioni e agli uffici regionali e locali che si occupano di ricostruzione – conclude -, per misurare il livello di efficacia e trasparenza delle procedure”.

“Hanno fatto bene i presidenti delle Regioni Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio a manifestare apertamente il proprio dissenso e sulla stessa linea sono anche i Comuni” – afferma in una nota il presidente dell’Anci Umbria, Francesco De Rebotti.

 

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