Inchiesta Norcia, famiglia Bianconi: ” Mai favorita dal Comune”. Al setaccio i documenti sequestrati

La famiglia Bianconi rivendica ” con forza di avere sempre agito nel più assoluto rispetto della legalità e di non essere mai stata favorita dal Comune di Norcia”, lo fa attraverso il proprio legale, l’avvocato Giancarlo Viti intervenendo sull’indagine che la coinvolge per l’affidamento dei servizi da parte del Comune per la fornitura dei pasti ai terremotati e il trasporto scolastico. In una nota diffusa dal legale si ” esprime rispetto e fiducia nell’operato del Pm, confidiamo in una investigazione approfondita e celere che possa far chiarezza sulla vicenda, così da dissolvere, prima possibile, quell’alone di sospetto che sta creando grave pregiudizio alle attività che la famiglia Bianconi gestisce, con impegno e passione, con rischio per l’occupazione”. La pm Patrizia Mattei, della Procura della Repubblica di Spoleto, contesta a Vincenzo Bianconi attuale consigliere regionale dell’Umbria e al Sindaco di Norcia Nicola Alemanno il reato di turbata libertà degli incanti in relazione alle procedure per i pasti a terremotati dal 2017 al 2020 e anche l’affidamento da parte dell’amministrazione comunale nursina del trasporto scolastico . La seconda contestazione è quella di abuso d’ufficio. Nel frattempo è al vaglio degli inquirenti tutta la documentazione sequestrata mercoledì scorso. Solo dopo è assai probabile che la difesa chiederà alla dottoressa Mattei di sentire la famiglia Bianconi nel tentativo di chiarire la loro situazione. Sarà proprio l’avvocato Giancarlo Viti ad avanzare la richiesta. C’è da dire che la Procura prima di iscrivere Alemanno e altre sei persone, tra funzionari del Comune di Norcia e soci della Sporting hotel Salicone, nel registro degli indagati ha preso a verbale la testimonianza di tre imprenditori che, a suo tempo, avrebbero manifestato il loro interesse per la gara del 2019 relativa al servizio mensa. Gli imprenditori avrebbe sostenuto davanti ai Carabinieri di non aver ricevuto alcun invito alla presentazione dell’offerta da parte del Comune. Un imprenditore, la cui ditta a sede in provincia di Napoli, avrebbe riferito ai militari di aver inoltrato via Pec al Comune il proprio interesse a partecipare alla gara del 2019 e poi di non aver ricevuto più comunicazioni. Un altro imprenditore, una azienda di trasporto del Lazio, avrebbe sostenuto di aver manifestato interesse a partecipare alla gara per il servizio nel periodo febbraio 2020-giugno 2021, ma di non aver ricevuto alcun riscontro alla richiesta avanzata. La terza impresa , con sede nel Veneto, avrebbe messo a verbale durante l’interrogatorio come persona informata dei fatti, alcuni particolari sulla gara del 2019 relativa alla mensa dei terremotati. Anche in questo caso la rappresentante dell’azienda di ristorazione del Veneto avrebbe confessato di aver inoltrato al Comune di Norcia la richiesta di partecipare alla gara ma di non aver poi ricevuto alcun invito.