Mountain bike Club Spoleto, intervista a Ursula Arcangeli

In questo anno di attività del MTB Club Spoleto, grande curiosità hanno suscitato le prestazioni di Ursula Arcangeli, rappresentante in rosa della compagine bluarancio. Al suo primo vero anno agonistico la Arcangeli si è data veramente da fare, portando a casa, qualche giorno fa, anche la maglia di campione regionale umbra, grazie al successo nella SpoletoNorcia Extreme Mastri Birrai Umbri.

Sempre spinta dalla voglia di crescere e fare nuove esperienze, una caratteristica che la contraddistingue dai primi colpi di pedale.

“Ho iniziato praticamente per forza nella primavera del 2008, convinta da quello che sarebbe diventato due anni dopo mio marito, Settimio Crispini, ex ciclista su strada, arrivato fino ai dilettanti. In pochi mesi sbocciò anche l’amore per la bici e, ad agosto dello stesso anno, ci trovammo ad organizzare la Spoleto-Venezia sui pedali, da percorrere in due giorni, con un pernottamento all’altezza di Forlì; due tappe, una di 20 km e una di 170”.

            Niente male come sfida…

“Il ritorno, però, dopo una settimana di vacanza, ce lo siamo fatti in macchina”.

            E la passione per la MTB com’è venuta fuori?

“Nel 2018 ho avuto il mio secondo figlio e c’era la voglia di rimettermi un po’ in forma: le ruote larghe erano veramente perfette, soprattutto per l’ambiente che ci circonda, pieno di escursioni appena metti fuori un piede da casa. Settimio ha continuato ad essere il mio partner-allenatore, sempre disponibile a darmi consigli su tutto, in particolar modo tecnici e di alimentazione”.

            Ma l’idea di buttarti nelle gare?

“Nel marzo 2020 avevo iniziato a pensare di partecipare alla SpoletoNorcia agonistica e il motivo principale era quello di competere in un ambiente familiare; poi si è tutto interrotto per i motivi che sappiamo, ma non ho voluto mollare. La prima uscita ufficiale è stata ad Orvieto la scorsa primavera ed è stata durissima, segnata da una caduta e da una foratura, in un ambiente molto difficile”.

            E Settimio, che conosce bene le insidie della competizione, non la molla nemmeno in gara.

“Lui, in questa prima stagione, è stato una sorta di angelo custode che mi è stato sempre alle spalle (mai davanti per correttezza) per aiutarmi in caso di cadute. Ma capisco che lo fa più per sentirsi tranquillo lui che per me!”

Ma non pensiate sia finita qua perché Ursula non si accontenta di questo percorso.

“Alla fine di luglio mi sono cimentata a Bettona con la XCO, una gara più sprint e con meno respiro rispetto alla Marathon, in cui bisogna affrontare ostacoli artificiali e discese molto insidiose”

Le discese… Non ti spaventano?

“Inizialmente erano il mio tallone d’Achille; poi ho deciso di non accettare il panico, ho osservato gli altri, sono migliorata tecnicamente ed ora è divertente a tal punto che sto dando un’occhiata anche al ciclocross” (!!!)

Vogliamo parlare del perché una donna dovrebbe iniziare a pedalare?

“Si comincia per divertimento, per respirare quel profumo di libertà che solo la bici sa dare. Con la MTB, poi, ti trovi magicamente in mezzo alla natura senza accorgertene e torni a casa stanchissima, ma con energie nuove, anche per essere mamma”.

Anche per questo è nato il gruppo WOW MOM…

“Sì, per confrontare le nostra esperienze di mamme e pedalatrici, ma anche per far passare un messaggio importante: una mamma, e prima una donna devono poter godere di questo bellissimo sport, anche a livello agonistico, perché i limiti sono solo uno stereotipo della società che vede il ciclismo quasi solo come una riserva per gli uomini; tanto è vero che, in Italia, non esiste un vero e proprio contratto da professioniste”.

In bocca al lupo, Ursula: donna, mamma, biker.