Progetto pilota in Valnerina sulla “medicina di iniziativa”: presente la direttrice Donetti
Sala completamente gremita a Norcia per l’incontro promosso dalla Usl Umbria 2 sul progetto pilota della “medicina di iniziativa” che verrà sperimentato nel distretto della Valnerina dall’azienda sanitaria. La medicina d’iniziativa è un approccio alla gestione delle malattie croniche che si concentra sulla prevenzione e l’intervento precoce, piuttosto che attendere l’insorgenza di complicanze o lo sviluppo di patologie. In pratica, si tratta di un modello che va incontro ai pazienti, offrendo loro supporto e prevenzione anche prima che la malattia si manifesti o si aggravi. Il modello innovativo di presa in carico della persona, in particolare soggetti fragili e anziani punta sul servizio di prossimità e sull’integrazione tra medicina di base, assistenza territoriale, specialisti ambulatoriali. L’incontro ha riunito un’ampia rappresentanza di professionisti sanitari e amministrativi dell’azienda Usl Umbria 2 insieme alla direzione strategica aziendale e ai massimi rappresentanti istituzionali della Regione Umbria e degli enti locali. “Questo evento – ha spiegato il direttore generale Piero Carsili – rappresenta un importante passo in avanti nella definizione di strategie condivise per un’assistenza sanitaria più vicina ai bisogni dei cittadini della Valnerina, superando definitivamente l’approccio ospedalocentrico”. Nell’ambito del confronto è stato illustrato il nuovo modello organizzativo “che integra ospedale e territorio – ha spiegato Daniela Donetti, direttrice Salute e Welfare della Regione Umbria – punta sulla prevenzione, sul potenziamento dell’assistenza territoriale, sulla necessità di sviluppare servizi specialistici con infermieri dotati di competenze avanzate per la presa in carico dei pazienti cronici con l’obiettivo primario di ridurre il ricorso all’ospedalizzazione attraverso una rete di assistenza che comprenda infermieri di comunità e attività ambulatoriali specialistiche pneumologiche, cardiologiche e radiologiche in loco”. Il risultato del progetto pilota “verrà attentamente monitorato – ha spiegato ancora Donetti – con la duplice finalità di estenderlo ad altri ambiti territoriali dell’Umbria e farlo diventare un elemento importante del nuovo Piano sanitario regionale in fase di elaborazione”.