Spoleto, rompe la milza e spacca una costola alla compagna: in carcere 38enne
La violenza subita è stata tale che le ha lesionato la milza in modo irrimediabile. E’ successo a Spoleto dove un 38enne spoletino è stato arrestato e rinchiuso in carcere. Una vicenda di inaudita violenza che ha portato alla luce numerosi episodi di ferocia nel corso degli anni. L’uomo avrebbe aggredito più volte non solo la compagna trentacinquenne ma anche la suocera sessantenne invalida al 100 per cento. La vittima ha raccontato ai militari dell’Arma di Spoleto numerosi episodi di violenza fisica e psicologica subiti negli ultimi otto anni, qualche volta in presenza della figlia minorenne. Dalla ricostruzione fatta dagli investigatori, emergerebbe che più volte la donna è ricorsa alle cure dei sanitari del Pronto soccorso, senza mai denunciare il compagno. Soltanto nel dicembre scorso, la vittima si è convinta di denunciare l’uomo alle forze dell’ordine. Una violenza senza fine, non interrotta nemmeno quando la 35enne era incinta. Un incubo durato anni: schiaffi, percosse, strattonamenti, offese e minacce. In una circostanza la vittima, costretta a raggiungere il Pronto soccorso, ha riportato la frattura di una costola. Anche in quella circostanza raccontò ai sanitari del San Matteo degli Infermi di essere caduta accidentalmente. In realtà avrebbe subito un calcio allo sterno. A metà dicembre scorso, l’uomo ha colpito con un pugno al fianco la donna lesionando la milza. Quando è arrivata all’ospedale i sanitari non sono riusciti a salvarle l’organo che si trova nel quadrante superiore sinistro dell’addome, subito sotto la gabbia toracica. A quel punto la donna è stata costretta, dopo anni di silenzio, a denunciare il compagno. I militari dell’Arma, dopo aver ricostruito i sette anni di calvario, hanno relazionato alla procura della Repubblica di Spoleto, guidata da Claudio Cicchella, che ha chiesto l’arresto in carcere per il trentottenne . Provvedimento concesso dal Gip del locale Tribunale. La donna con la figlia sono state immediatamente trasferite in una struttura protetta.