Spoleto, sale la tensione sul futuro dell’Ase: proclamato lo stato di agitazione
All’Ase di Spoleto, la società ad intero capitale del Comune, è stato di agitazione. I lavoratori e i sindacati accusano l’amministrazione comunale di non aver rispettato gli impegni presi. ” Non si gioca sul futuro di quaranta famiglie”, denunciano i lavoratori. Ad essere al centro delle polemiche anche l’Amministratore unico della partecipata Roberto Paolucci che si era impegnato a fare uscire il bando per le assunzioni entro ottobre insieme al piano industriale. Impegno poi disatteso perché lo stesso Paolucci, il 31 ottobre scorso, informava i sindacati che l’uscita del bando era stata rinviata a data non definita. La ragione di tale scelta rendeva ancora maggiore la preoccupazione dei lavoratori: ” Bisogna stabilire quali servizi e relativo ammontare devono essere affidati ad Ase per i prossimi cinque anni”. A terrorizzare i lavoratori è il silenzio dell’Amministratore unico “sullo stato economico-finanziario della società”. L’amministrazione comunale, a sua volta, tende a rassicurare tutti affermando che l’Ase non sarà “assolutamente chiusa ma riorganizzata e potenziata”. Una rassicurazione che però non convince i lavoratori e le organizzazioni sindacali che a questo punto chiedono di conoscere il piano industriale della società e le vere intenzioni del Comune di Spoleto. “Ora basta ai falsi impegni”, hanno urlato i dipendenti della partecipata. Non fidandosi più delle promesse hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione.