Automobilismo, il presidente del Cip Pancalli si complimenta con Tassi per l’impresa alla Dakar

La recente impresa di Gianluca Tassi, primo pilota tricolore in assoluto ad aver partecipato e concluso la Dakar (per la cronaca al quarantaduesimo posto) non è certo passata inosservata, nemmeno ai vertici del Comitato Italiano Paralimpico. Appena rientrato in Italia è infatti arrivata la telefonata del presidente Luca Pancalli, che si è voluto congratulare con Gianluca per la determinazione messa in pista in una delle gare più difficili e pericolose del mondo (quest’anno il percorso si è snodato dal 2 al tra gli stati del Paraguay, Bolivia ed Argentina), che gli ha permesso di precedere sul traguardo anche atleti normodotati. Obbiettivo quindi non era la vittoria, ma concludere la competizione per dimostrare che “la volontà non ha limiti”. Era presente alla chiamata Francesco Emanuele, presidente Cip Umbria, che si trovava a Roma incontrare il numero uno del Comitato paralimpico. Anche i media nazionali si sono accorti delle doti di questo volenteroso pilota, che oltre ad essere stato ospite di varie trasmissioni su sky sport, è stato protagonista ieri pomeriggio (martedì) di un servizio curato da “La Vita in diretta“, il format in programma nel primo pomeriggio su Rai1.

QUALCHE CENNO BIOGRAFICO – Gianluca Tassi è riuscito a compiere la storica impresa di giungere al traguardo della Dakar 2017. L’ultima tappa è stata poco più di una passerella fino a Buenos Aires. Un ultimo favoloso sforzo, il momento giusto per incoronare uno degli eroi della Dakar 2017. Per Gianluca la posizione in classifica conta poco ma riuscire a precedere ben undici piloti ‘normodotati’, giungendo quarantaduesimo, è un altro motivo di grande orgoglio. In questo senso Gianluca detiene già un primato. Nel 2009 vinse il Raid dei Templi in Campania, battendo i colleghi ‘normodotati’ e diventando il primo pilota con disabilità al mondo ad ottenere un simile risultato in una gara. Ma aver concluso quella che è considerata l’edizione più dura della Dakar, per il percorso e le condizioni metereologiche, vale più di una vittoria e di qualsiasi posizione in classifica. Il miracolo sportivo è ancora più grande se si considera che Gianluca ha superato indenne i pericoli più o meno nascosti della Dakar, percoli per lui ancora più insidiosi. Grazie alla sua abilità è stato capace di domare le dune, il fango, la polvere, la pioggia, il freddo delle alture e l’afa del deserto, con una volontà che va oltre ogni più rosea immaginazione. Ma il suo trionfo non è frutto della sola volontà. Mai come in questa volta l’esperienza conta e Gianluca ne ha da vendere. In circa quarant’anni di attività e competizioni motoristiche off road ha vinto 5 Campionati Regionali, 16 titoli Italiani e un Campionato Europeo di Motorally, partecipando con successo ad importanti gare nazionali e internazionali. Gianluca, quindi, alle imprese è abituato ma terminare la Dakar ha tutto un altro sapore. Il sapore delle gesta epiche che lasciano un segno nella storia dello sport e della disabilità.

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