La Sir Conad suda contro Verona e mantiene la vetta

Serviva solo una vittoria, di qualsiasi entità, per arrivare allo scontro diretto in programma tra sei giorni al Pala Trento ancora in vetta alla classifica, è vittoria è stata. Ma quanta fatica e sofferenza. La Calzedonia Verona, che ha letteralmente cambiato pelle rispetto al girone di andata, ha fatto sudare le proverbiali sette camicie ai ragazzi di Bernardi, rischiando di lasciarli addirittura a bocca asciutta. Fortunatamente lo spirito combattivo e la voglia ancora una volta di non arrendersi davanti alle difficoltà ha avuto la meglio. In questa settimana però sarà pressoché tassativo lavorar sodo: se si vorrà nuovamente vincere contro la squadra di Angelo Lorenzetti servirà la partita perfetta e quella di stasera potrebbe non bastare.

I numeri Ci sono diversi fattori che fanno sì che il divario tra due squadre, in un campionato assai difficile come quello italiano, venga praticamente azzerato. Una di questa è la ricezione, terminata appannaggio di Verona (46% vs 43%). Dal canto suo Perugia ha murato (10 vs 8) e attaccato meglio (54% vs 47%) e sono questi i due fondamentali che hanno spostato l’ago della bilancia in suo favore. Altro neo i tanti errori al servizio (23 vs 19), aspetto da migliorare se si vorrà tornare da Trento con il sorriso. MVP Marko Podrascanin, capace di farsi sentire nei momenti chiave di un match non certo semplice.

Cronaca Dopo oltre un mese, forse più di quanto fosse lecito attendersi, torna a referto tra i centrali Fabio Ricci, ma Bernardi dà nuovamente fiducia a Gianluca Galassi, sicuramente sorretto da una condizione migliore. Inizialmente è un duello da due ex Trento, Filippo Lanza da una parte e Sebastian Solè dall’altra, apparsi molto ispirati (9-8). L’equilibrio è spezzato dall’arma più importante di questo periodo, il servizio: ne mette giù due di fila Leon (12-8), poi Galassi di segnala a muro su Kaziyski (13-8). La strada è già tracciata, ma il campione bulgaro ci prova con l’ace del 14-11. È però ancora la battuta ad essere determinante nelle sorti di questo primo set: è Atanasijevic a fare male alla ricezione scaligera (20-15), poi Lanza e Leon scavano un solco oramai incolmabile (22-16). Il muro di Seif ancora su Kaziyski pone fine ai giochi: 25-16 e palla al centro.

La partita è tutt’altro che facile, aveva già messo tutti in guardia il coach bianconero, e lo si capisce sin dall’inizio del secondo set: il servizio di Kaziyski del potenziale 3-3, giudicato out dagli arbitri, è invece corretto come “in” dal videocheck (2-4). Il distacco è annullato dall’ace di Leon (4-4). Il campione caraibico si fa però murare da Boyer e la partita cambia (8-10). Anche la ricezione dei Block Devils è approssimativa sulla battuta di Spirito (13-16). Perugia non molla e riesce dapprima a pareggiare grazie ad un fallo a rete di Birarelli (19-19) e poi a passare avanti grazie all’attacco out di Boyer (20-19).  L’opposto gialloblù è l’assoluto protagonista del finale di parziale, con il break decisivo (21-24). Spirito alza il muro su Lanza ed è tutto da rifare.

Perugia parte con maggiore determinazione nel terzo set, con Galassi ancora protagonista a muro (10-8). Kaziyski non ci sta e segna dai nove metri il 12-13. L’errore dell’ex Trento e Stettino apre il là al break che sembra essere decisivo, protagonista assoluto Pippo Lanza, che dapprima mura Boyer, poi mette a terra due palloni in normale fase di attacco (16-14). I giochi sembrano fatti quando Podrascanin sigla la pipe del 19-16, ma i bianconeri, di fronte ad una Verona che non vuole saperne di  mollare, non riesce a gestire il prezioso vantaggio. Emblematico quanto accade nelle fasi finali: Perugia va sul 24-22 con Leon e ha due palle set, Sharifi annulla la prima e l’attacco di Bata sembra essere quello giusto ma, dopo un lungo conciliabolo, viene giudicato out tramite l’intervento del videocheck. 24 pari e conseguenti vantaggi, risolti con il mani fuori di Boyer (25-27).

Un colpo durissimo, che ammazzerebbe chiunque. Ed in effetti gli effetti si notano con evidenza in avvio di quarta frazine, con l’ace di Boyer e il colpo in attacco di Kaziyski (1-4). Magnum prova a tirare fuori Perugia dai guai (5-5) e le cose sembravo sistemarsi con la serie aperta da Galassi e chiusa con l’errore in attacco di Sharifi (14-11). Questa Sir però ha la capacità di fare e disfare tutto viene ancora una votla resettato dal muro di Manavi su Lanza (15-16). Sul Pala Barton serpeggia la paura quando Solè chiude la porta sotto rete ad Atanasijevic (21-23), ma prima quest’ultimo e poi Leon rimediano (23-23). Manavi fallisce il match point dai nove metri (24-24), poi il Potke (suo l’ace del sorpasso) e Bata a muro sistemano definitivamente le cose.

Il tie break non ha praticamente storia: Perugia parte a razzo con Atanasijevic e Leon (5-0) e il punto del cambio campo è proprio del cubano polacco. La gestione del vantaggio scorre via questq colta senza patemi e l’errore al servizio di Boyer chiude la contesa.

SIR SAFETY CONAD PERUGIA – CALZEDONIA VERONA = 3-2
(25-16, 21-25, 25-27, 26-24, 15-9)
PERUGIA: Leòn 27, Atanasijevic 22, Lanza 16, Podrascanin 9, Galassi 6, De Cecco 1, Colaci (L1), Seif , Della Lunga, Piccinelli. N.E. – Ricci, Hoag, Hoogendoorn, Buciarelli. All. Lorenzo Bernardi.
VERONA: Kaziyski 19, Boyer 17, Solé 15, Manavinezhad 5, Birarelli 5, Spirito 5, De Pandis (L1), Sharifi 3, Marretta, Giuliani (L2). N.E. – Jaschke, Alletti, Magalini, Pinelli. All. Nikola Grbic.
Arbitri: Ubaldo Luciani (AN) ed Armando Simbari (MI).
SIR CONAD (b.s. 23, v. 11, muri 10, errori 9).
CALZEDONIA (b.s. 19, v. 7, muri 8, errori 11).

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