Perugia, Breda: “Ascoli avversario difficile. Lavoriamo sulla crescita della squadra”

Dopo la scoppola di Udine il Perugia prova a ripartire. Al Curi arriva domani sera l’Ascoli in un posticipo che si preannuncia davvero vibrante vista la rivalità conclamata tra le due tifoserie, ma dall’esito nient’affatto scontato vista la differenza di punti in classifica.

Roberto Breda può tuttavia contare su recuperi importanti: “Pajac e Monaco ci sono. Restano a casa Belmonte, Volta, che è squalificato, e Frick”.

Il morale della squadra, dopo la disfatta di Coppa, non può essere dei migliori: “Partiamo dal presupposto che otto gol non li avevo mai presi, né da giocatore né da allenatore. Questo ci deve dare più forza; il fatto di restare in partita non è qualcosa che viene da solo, bisogna avere lucidità in quello che si fa. Il che non vuol dire attaccare e basta; per caratteristiche dobbiamo spendere più di metà delle nostre energie per avere equilibrio e difendere, perchè a volte ci viene più facile. Giovedì non lo abbiamo fatto, ma qualche attenuante c’è, avendo iniziato la partita con diversi giocatori che non giocavano da un po’. Intorno al 60′ qualche energia è venuta meno ed in più i cambi erano forzati. Domani ci deve essere la voglia di rivalsa, perchè se vinciamo andiamo nella parte sinistra della classifica. Non è tantissimo, ma è sicuramente qualcosa. E’ chiaro che ci attende una partita difficile, contro una squadra che vorrà anche lei far punti, in un campionato in cui nessuno ha trovato il giusto equilibrio. Dobbiamo diventare sempre più forti e questo avviene facendo risultato”.

Non tutto è stato da buttare nella partita del Dacia Arena: “Qualche spunto positivo l’ho visto. Non siamo stati squadra non avendo dato continuità nell’atteggiamento iniziale. All’Ascoli mancherà qualcosa davanti, ma è abituato a soffrire per cui sarà molto dura”.

Questa fase di stagione è caratterizzata dai tanti errori in fase di marcatura: “Se guardiamo alla partita di giovedì gli spunti sono totalmente negativi. Se analizzo invece le cinque partite di campionato della mia gestione la lettura è diversa: abbiamo subito sei gol di cui due su azione e quattro invece su palla inattiva. Se non si fanno le cose giuste si prende gol. Non mi piace quanto avviene sui calci piazzati, nè a favore, dove creiamo poco, nè contro, dove subiamo. Dobbiamo lavorarci”.

Quale l’obbiettivo per il 28 dicembre, giorno dell’ultima partita dell’anno? “Io ho un unico modo di interpretare il lavoro, vale a dire pensare ad una partita per volta, ma soprattutto ad una crescita di squadra che deve essere costante. La pretendo e la pretendiamo”.

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