Perugia, la gioia di Bucchi e Nicastro: “Una vittoria cercata e voluta”

Alla fine di novanta, tiratissimi minuti la gioia è tutta per il Perugia, che ha confermato una tradizione positiva di questi ultimi anni. Tre punti che hanno il sapore di svolta per i biancorossi, pronti ora a disputare un girone di ritorno da protagonisti assoluti. Persino Cristian Bucchi al fischio finale ha perso l’aplomb, abbandonandosi ad un esultanza tutt’altro che contenuta: “Non potevo certo evitarla, pur avendo rispetto dell’avversario. Chi fa questo mestiere vuole vincere sempre”. Un successo nel nome di Osvaldo Neri: “All’andata abbiamo vissuto un dramma e abbiamo avuto un pensiero carino per una famiglia non molto fortunata. È poco, ma ce lo sentiamo”. Sulla partita: “Me l’aspettavo andasse così. Loro non potevano perdere e puntavano sulle ripartenze. Siamo stati bravi a non dare spazio a Falletti, che in campo aperto poteva far male, e abbiamo tentato di giocare nonostante un terreno non perfetto, creando quattro o cinque situazioni importanti. Nella ripresa i primi due minuti non abbiamo fatto bene, poi abbiamo tenuto botta non concedendo nulla. Siamo stati bravi a passare in vantaggio, poi è subentra la paura di non farcela. Abbiamo peccato un po’ nella fase di rifinitura”. Gnahore era all’esordio assoluto: “A me è piaciuto e ha giocato titolare perchè Ricci ha avuto la dissenteria per due giorni. Si è allenato bene, mettendo in campo srtuttura, dinamismo e tecnica. Sapevamo che non aveva grande minutaggio e che di conseguenza il cambio sarebbe stato necessario”. L’ingresso di Nicastro si è rivelato vincente: “È sicuamente mancato tanto ma non dimenticherei chi lo ha sostituito, che non lo ha fatto rimpiangere”. Proprio il match winner è al settimo cielo: “Con quale parte del piede ho colpito la palla? Con l’esterno – dice sorridendo Nicastro – Ho riversato tutta la rabbia sul campo perchè stare fuori è insopportabile. Il gol più importante della carriera? Sicuramente si,  volevo condividere con i tifosi questa gioia”. L’attaccante non vuole sentir parlare di svolta definitiva: “Dobbiamo soltanto capire che lavorando sodo possiamo vincere anche le partite più impegnative”. Chiusura con alcune dediche particolari: “A mia mamma, che mi è sempre accanto e mi sostiene anche nei momenti più duri”.

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