Perugia, l’arrivo di Bucchi si complica sempre più. E sullo sfondo c’è Di Canio

Quello che sembrava un approdo certo rischia di diventare una telenovela quanto mai sgradita. Cristian Bucchi è di fatto ostaggio della Maceratese visto che la presidente Francesca Tardella non lo libera. Le sue parole non lasciano spazio ad interpretazioni di sorta: “Se il mister vuole la rescissione deve farlo alle nostre condizioni, e cioè unilateralmente e  in maniera onerosa visto che ha firmato un impegno con la società ed è una scommessa che ho vinto. Non vedo perché vada interrotta questa collaborazione con la Maceratese, con la quale ha siglato un accordo ed è una scommessa che ho vinto”. Il massimo dirigente dei rossoblù marchigiani ha poi ammesso a dei media locali che attualmente non ci sono grossi margini di trattativa: “Bucchi ieri ha abbandonato il tavolo da lui richiesto insieme all’avvocato. Rimango disponibile ad accontentarlo ma solo alle condizioni che ho prospettato”. Il braccio di ferro va avanti insomma. Le parti si riaggiorneranno all’inizio della prossima settimana ed è probabile che l’ex tecnico del Gubbio faccia un sacrificio pur di sedersi sulla panchina del Grifo. Le cifre che ballano sarebbero intorno ai 70 mila euro e il compromesso tra le due società potrebbe essere trovato mediante l’arrivo a Perugia di una contropartita tecnica che risponderebbe al nome di Foglia. La tensione è molto alta e il lieto fine è tutt’altro che assicurato. Nei giorni scorsi si sono fatti i nomi di alcune possibili alternative, che hanno gettato l’ambiente biancorosso nello scompiglio. Santopadre avrebbe deciso di affidare la panchina a Paolo Di Canio, reduce da esperienze in Inghilterra con Swindon Town e Sunderland e da giocatore protagonista con Lazio, Juventus, Napoli e West Ham. Trattasi però di una bufala di inizio estate perché sul piano ambientale i risultati potrebbero non essere ottimali in quanto lo stesso Di Canio nel 2002 aveva rifiutato una proposta di Gaucci poiché si sentiva mezzo ternano. L’affare Bucchi, nonostante le schermaglie, si farà.

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