Sir Conad, Recine sul sorteggio: “Tutti gli avversari sono tosti, ma noi anche!”

Per la Sir Safety Conad Perugia è stato il giorno della grande attesa. Intorno alle 12 l’urna di Lussemburgo ha emesso il verdetto: nei playoff a 12 della Champions i bianconeri se la vedranno con i turchi dell’Halkbank Ankara. L’andata sarà in Turchia tra il 13 ed il 16 marzo, il ritorno a Perugia la settimana successiva. Sarà una parata di ex, primo tra tutti il coach Boban Kovac, che non è mai uscito (e mai uscirà) dai cuori dei Sirmaniaci.

E principalmente sulla massima competizione continentale verteva la conferenza stampa di oggi, che ha visto come protagonista il direttore sportivo Stefano Recine, che ha così esordito: “Tutte le 12 contendenti della Champions sono di ottimo livello. Ankara è squadra molto solida e sarà bello ritrovare amici come Kovac, Petric, Velizar. Sono una formazione importante, prima nel loro Paese. In questo turno le squadre si equivalevano più o meno, sono un gran bel gruppo. Avremo massimo rispetto per tutti”.

L’esperto dirigente indica quali possono essere i pericoli: “Sicuramente la diatomale Hierrezuelo – Hernandez, senza dimenticare Petric, giocatore di qualità, e Subasi uno dei migliori elementi turchi. Da anni partecipa alla Champions e in passato ha avuto grandi giocatori e grandi allenatori”.

Incroci suggestivi nelle due panchine: “Bernardi conosce Ankara e Kovac conosce noi, sono ricorsi storici. Se Ankara è molto più forte rispetto allo scorso anno? Sicuramente, è candidata a vincere il campionato turco dove sta facendo bene”.

Due trofei già in bacheca ma nessuna voglia di accontentarsi: “La Sir non è vicina al momento né allo scudetto né alla champions. Tra dieci giorni iniziano i playoff, ci teniamo tantissimo allo Scudetto ma anche alla Champions. Non scegliamo nulla”.

La sensazione, visto il momento che attraversa la squadra, è che siano gli avversari a doversi preoccupare: “Quoto in pieno quello che ha detto Colaci, vorrei vedere la faccia di chi ha beccato la Sir. Rispettiamo tantissimo tutti e se dovessimo passare incontreremmo probabilmente una squadra che non perde in casa da 20 partite come il Novosibirsk, mentre in semifinale affronteremmo Kazan. Abbiamo tutto per arrivare fino in fondo. Mi dispiace solo dal punto di vista della logistica, visto che sarebbe una trasferta un po’ complessa, con volo altrettanto complicato. Se ci preoccupa l’ambiente di Ankara? No, con il club siamo in ottimi rapporti”.

Kazan è meglio incontrarla prima dell’ultimo atto? “Meglio in semifinale. Comunque da loro devi passare se vuoi vincere”.

Immancabile un pensiero sulle voci di mercato che da settimane imperversano: “Non parlo di queste cose, perche stiamo andando nella zona rossa. SE ne sono sentite di tutti i colori. Non vi preoccupate, finché c’è un presidente come Sirci ci sarà sempre una squadra che punta alla vittoria. I tifosi devono avere la miglior squadra possibile come quella di quest’anno, con ragazzi tutti di qualità sia in campo che fuori”.

Si dice che ora viene il bello e non è una frase fatta, seppur espressa da un campione come Zaytsev: “Questo è certamente un concetto molto forte. Bisogna avere la forza di dimenticare ciò che si è fatto ed essere molto affamati, mettendoci lavoro, dedizione, passione. Il segreto non lo conosco, ma si tratta sicuramente insieme di equilibri che si creano tra staff tecnico, grandi giocatori, società forte. Siamo tutti orientati ai nuovi traguardi ed il concetto di Ivan è proprio questo”.

Gli occhi sono ora puntati su Ravenna, ultimo avversario di una trionfale regular season: “Il calendario ci offre una magnifica opportunità, visto che potremmo riaffrontarli nei playoff se li battiamo. Piacenza e Ravenna hanno fatto un campionato simile, forse come qualità di rosa Piacenza è superiore, essendo più robusta, oltre ad essere un avversario per noi storicamente difficile. Ravenna dal canto suo ha fatto una stagione molto positiva, mantenendo un livello costante tutto l’anno”.

Pensieri su un pubblico che non fa che espandersi di stagione in stagione: “Perugia ogni volta mi stupisce di più, com i Sirmaniaci, una città intera e l’Umbria che ci sostiene, basti pensare che  vengono anche tanti tifosi da fuori regione. In ogni partita c’è una grande atmosfera, che ha impressionato anche le squadre straniere. È bello giocare in clima del genere. Se i due trofei sarebbero arrivati lo stesso? Nn saprei dire, ma certo è che la componente tifo è molto importante”.

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