Sir Safety, Lorenzo Bernardi si presenta: “Perugia è un sogno che si realizza”

Alla fine la corsa alla successione di Boban Kovac, esonerato più o meno inaspettatamente nella serata di ieri dal presidente Sirci, è stata vinta da Lorenzo Bernardi, chiamato Mister Secolo per le vittorie conseguite da giocatore con i club (Treviso e Modena in testa) ma soprattutto con la maglia azzurra, essendo stato capace di vincere due mondiali, nel 1990 in Brasile e nel 1994 in Grecia. Da oggi, per il quarantottenne ex schiacciatore trentino, si aprono le porte della Sir Conad Safety Perugia, che cercherà di guidare dalla panchina verso quesi traguardi che tutta la città aspetta da tempo. Il capoluogo umbro tuttavia era nel destino di Bernardi: già un anno e mezzo fa c’erano stati dei contatti prima che il club bianconero scegliesse Castellani come allenatore, mentre due anni fa l’Halkbank Ankara da lui guidato segnò il debutto assoluto dei Block Devils in Champions. Da allora di cose ne sono cambiate tante, con giocatori che sono arrivati e venuti. Bernardi tuttavia anche da coach si è fatto rispettare: nel 2009 con la nazionale B ha vinto l’oro ai giochi del Mediterraneo e ad Ankara ha conquistato tre trofei in due anni, vale a dire un campionato, una coppa nazionale e una supercoppa. Un curriculum di tutto rispetto quindi, esattamente quello che serve a questa società per riuscire finalmente a primeggiare. Sirci ha aperto la conferenza di questo pomeriggio al Quattrotorri spiegando i perchè di una scelta che tanto ha fatto discutere nelle ultime ore: “Molti saranno sorpresi da questa decisione. Non è che noi potessimo fare gli isterici mercoledì sera dopo una partita. Tengo a puntualizzare che Rado Stoychev non c’entra nulla con questa storia e che fino a mercoledì sera non avevamo deciso assolutamente nulla. Ma c’era un tema che balenava nelle nostre teste, quello che i numeri parlano prima di tutti noi. È brutto stare nove punti sotto la prima e in più Monza è ad un punto e domenica affronteremo una squadra pericolosa. Io cerco di fare gli interessi di una società che non è di Sirci, ma di tutta la gente. Credo di aver interpretato la spinta a migliorarsi cambiando una persona, anche perchè questo è un gioco che costa. Se queste parole vengono recepite nel modo giusto andremo d’accordo e naturalmente speriamo che i fatti ci diano ragione”. Sirci ha chiuso la sua arringa svelando alcuni retroscena: “Due anni fa c’è stato un approccio con Bernardi e ieri ci è tornato in mente un personaggio cha ha dimostrato di essere una persona in gamba, una speranza per tutto lo sport umbro e per il volley italiano. Mi auguro che la decisione sia quella giusta”. La parola passa poi al diretto interessato, apparso sin da subito carico e con le idee chiare sul lavoro da svolgere. “Ringrazio Sirci per la grande opportunità – ha così esordito il neo coach dei Block Devils – Per me è un sogno essere qui. Senza i sogni è impossibile raggiungere determinati obbiettivi. La priorità per me è il gruppo. In tal senso chiedo a tutti voi, che avere creato un movimento che pochissime altre città possono vantare, che la squadra venga prima di tutto. Da adesso la responsabilità tecnica di questa squadra sarà la mia. Ci sono grandi potenzialità e sarà compito mio farle emergere. Il tempo purtroppo non ci è amico visto che si giocherà ogni tre giorni, ma credo che giocare alleggerirà i ragazzi. Avremo si poco tempo per conoscerci, ma questo non deve diventare un alibi”. Per Bernardi inoltre “L’aspetto tecnico tattico e quello psicologico devono andare di pari passo. Questo è un gruppo che deve ritrovare delle certezze e dei solidi punti di riferimento in campo. Questo è uno scopo da raggiungere il prima possibile ma sono fiducioso. Non ho dubbi che questi ragazzi possano essere gli attori positivi”. Tornare in Italia, dopo molti anni all’estero, deve essere stato il chiodo fisso: “Non so se la Superlega si sia accorta di me, ma di sicuro se ne è accorto Sirci. Per fortuna il mercato è ampio anche se il mio obbiettivo era tornare nel nostro Paese. Ribadisco poi che il talento ti fa vincere una partita, mentre il campionato lo vince la squadra. Cerchiamo di mettere il talento a vantaggio del collettivo”. Sulle difficoltà da affrontare Bernardi taglia corto: “È normale che ci siano. Sono le sfide della vita. Posso dire di essere venuto a Perugia per le pressioni, che se non ci fossero renderebbero la situazione surreale. Posso capire poi che dall’esterno certi errori fossero ingiustificabili, ma la mia esperienza dice che quando manca sicurezza è facile che la squadra si sfaldi. I giocatori devono essere messi nelle condizioni di rendere al meglio, così le difficoltà possono essere risolte”. Nei giorni scorsi si è diffusa anche la voce di un sollevamento dall’incarico anche del ds Goran Vujevic, smentita seccamente da Sirci: “Goran è la società. Ognuno può avere il suo modo di pensare, ma questa è una voce assolutamente sbagliata”. La scena poi torna al nuovo allenatore che ha parlato di Ivan Zaytsev e del suo ruolo: “È previsto lo spostamento in posto quattro e ci vorrà pazienza, in primis da parte mia. Conosco il grande lavoratore che è, ma ci vorrà un periodo di adattamento. Credo sia gratificato da questo perchè questo ruolo comporterebbe un maggior coinvolgimento da parte sua. È il prototipo del pallavolista ideale”. Un pensiero infine al suo predecessore: “A Kovac va dato merito di aver svolto un grande lavoro, anche se il presidente è il punto della piramide e ha deciso in tal senso. Lo staff? Con Fontana ho preso un caffè e ho riscontrato di avere un filo comune. Mi sarà prezioso come tutti gli altri e penso che questo staff mi sarà sufficiente. Cosa serve per aprire un ciclo vincente? Crederci. Essere consapevoli delle nostre forze. Bisogna rendere il gruppo una squadra. Tutte le componenti devono essere unite per raggiungere grandi traguardi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.