Ternana, la soddisfazione di Acri: “Felicissimo di essere tornato”

La vita professionale a volte può riservare delle sorprese quanto mai gradite. Anche inaspettate. E’ quanto accaduto all’attuale direttore sportivo della Ternana Guglielmo Acri, che non ha potuto non esternare al Messaggero una certa felicità per essere tornato a lavorare nella società dei Longarini dopo dieci anni. E lui, in silenzio, ha in pratica costruito una squadra in pochissimo tempo, piazzando colpi importanti come quelli ad esempio di Mazzoni, Coppola, Signorelli e Busellato. Quantità e qualità a volontà. Si parte dal momento più triste, la retrocessione del 2006: “Sono tornato per cancellare quella macchia, che mi fa troppo male. Per me quel risultato è stata una coltellata. Era la mia prima volta in B, dopo qualche buona esperienza in C. Voglio cancellare quel ricordo ancora così doloroso”. Ma oggi, chi è Guglielmo Acri? “Dopo così tanto tempo un po’ sono cambiato io, e spero che un paio di stagioni in massima serie e qualcuna buona in B mi abbiano fatto maturare”. Non solo però a cambiare è stato il dirigente romano, ma anche qualcos’altro di più significativo: “La proprietà è molto più disponibile con la città. Oggi la società non è gestita da terzi ma ci mette la faccia in prima persona Simone Longarini che, come amministratore unico, sin dall’inizio ha lavorato per costruire un rapporto con tutti basato sul confronto e sul dialogo. Un atteggiamento che, a mio avviso, i tifosi e la gente di Terni stanno apprezzando. Sono felice che mi abbiano chiamato per fare il direttore sportivo; è stata una sorpresa bellissima e ringrazierò sempre Longarini per questo”. E sul lavoro? “Io svolgo questo mestiere in maniera passionale – ha confessato Acri – quando sono stato chiamato non ci ho pensato due volte a venire qui e mi sono buttato a capofitto sul lavoro. C’era una squadra da costruire in tre settimane. Ciò che mi anima come detto è lo spirito di rivincita per la retrocessione di dieci anni fa”. Sul mercato di gennaio Acri non si sbottona: “Non dirò i nomi nemmeno sotto tortura. Posso solo dire che stiamo lavorando sul rinnovo di Vitale e Ceravolo”. Infine, il dirigente rossoverde torna sul discusso cambio di allenatore: “E’ stata una decisione delicata, ma gestita senza traumi. Con Toscano ho un ottimo rapporto e non entro nel merito della sua decisione. Breda? Lo abbiamo scelto per il suo modo di lavorare e per il curriculum. Arriva dalla lunga gavetta e ha fatto cose importanti in piazza e come Salerno e Latina. E poi ci ha convinto per l’entusiasmo e la disponibilità”. Tutte qualità che si spera possano portare al raggiungimento nel più breve tempo possibile dell’obbiettivo prefissato, vale a dire la salvezza.

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