Ternana, Pochesci: “Non dobbiamo mai essere prevedibili”

Dopo il match sospeso contro il Brescia la Ternana si prepara a scendere in campo al San Nicola di Bari per riprendere la marcia. La ricetta per far bene su un campo comunque difficile Sandro Pochesci dimostra di conoscerla bene: “Non dobbiamo mai essere prevedibili. Ogni partita ha una sua storia, dobbiamo sempre essere battaglieri”.

Le Fere scenderanno in Puglia con dei recuperi importanti: “Stiamo meglio, contro il Brescia avevamo approcciato nella maniera migliore anche se abbiamo concesso un’importante palla gol a Bisoli. In casa voglio i ragazzi più incoscienti”.

L’atteggiamento non muterà: “Andremo a Bari per vincere. Manterremo come al solito un modo di giocare propositivo, poi vediamo se pagherà. Dobbiamo andare con lo spirito giusto, senza sbagliare approccio alla partita. In tutti i campi, non guarderemo in faccia a nessuno, dobbiamo essere grandi, anche se ancora grandi non siamo. Sappiamo come affrontare il Bari a campo aperto, sappiamo come affrontarlo al limite dell’area: le partite si vincono e si giocano con la testa”.

Il punto sulla situazione per quanto riguarda le condizioni di alcuni giocatori: “Montalto e Angiulli? Erano solo dolorini, stamane si sono allenati. Paolucci? Deve convincersi che sta bene. La società ha fatto di tutto per fare gli accertamenti del caso. Chi non ci sarà? Gigli e Bombagi. Quest’ultimo credo che ad ottobre lo avremo a disposizione, è molto dotato tatticamente, ha un buon palleggio e la propensione al gol”.

Formazione decisa? Pochesci dribbla tutto con abilità: “Tutto è sempre deciso,  poi ci sono delle risposte che mi attendo dai calciatori, ma io le formazioni le faccio sempre dopo la partita. Ovvio poi che guardo gli allenamenti è se c’è qualcosa che non mi convince cambio. Poi sono io che studio gli avversari e decido anche in base a quello, è per questo che le sconfitte sono le mie, perchè sono io che studio tutto dietro”.

Alla domanda se si sente mental coach, il tecnico risponde così: “Chi svolge questa funzione è patron Bandecchi, è un vincente, un determinato. Parlo di calcio con lui quando vinco e pareggio, se perdo posso solo ascoltare. Questa settimana, non avendo giocato, ho dovuto ascoltare per dieci giorni. Non mi sento mental coach con i ragazzi, sono solo uno che ha giocato prima di loro. E’ chiaro però che ci sono le mie regole…”.

Infine, Pochesci spiega in maniera singolare la sua idea di gioco: “Voglio sempre difendere con tre uomini, ma quando ho intenzione di fare la partita servono due terzini che spingano. Con questa mentalità non abbiamo mai sofferto, malgrado il mercato abbia magari detto cose diverse”.

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