Ternana, Ranucci: “Abbiamo capito gli errori, ora vinciamo”

Dopo lo shock della retrocessione, derivata da un campionato disastroso, e le difficoltà legate al mancato ripescaggio, la Ternana targata Unicusano ha finalmente imboccato la retta via. La squadra rossoverde sta tenendo fede al ruolo di favorita nel campionato di C, con il potenziale primato in classifica in attesa dei recuperi. Il presidente Stefano Ranucci ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport facendo il punto della situazione.

Intanti un primo obbiettivo è già stato raggiunto: “Dovevamo ripristinare un senso di appartenenza, farci perdonare dalla gente. Siamo al 70 per cento del percorso, ma in estate avevo già capito che ci sarebbero stati i margini per lasciarci alle spalle i veleni e le intossicazioni. Avevamo intuito ciò durante la presentazione ufficiale della squadra. Quattromila persone non sono poche, siamo ripartiti da lì”.

Sul campo le cose stanno andando bene, ma Ranucci invita alla calma: “Questo è un campionato particolare, devastante: se ti mettono l’etichetta devi diffdare, conta il campo. Abbiamo mille esempi in passato di club che hanno fatto testacoda pur avendo organici da urlo. La Ternana è un gruppo che farebbe una discreta figura in B, ma che deve impegnarsi al massimo per vincere in C”.

Il patron Stefano Bandecchi aveva minacciato di lasciare: “Le dichiarazioni del patron Bandecchi, erano figlie del momento. La gente era avvelenata, lui ha detto “se il problema sono io, posso togliere il disturbo”. Ma sapevamo che avrebbe continuato a investire, il nostro progetto è giovane-giovanissimo. Siamo entrati in pista nell’estate 2017. Abbiamo fatto molte cose, il Liberati era cadente, una situazione disperata. Ci abbiamo messo mano da cima a fondo: la scorsa estate settemila poltroncine con lo schienale, l’area ospitalità, un restyling totale. Al punto che la Prefettura, dopo l’ultimo sopralluogo, ha redatto un verbale molto positivo, ne siamo orgogliosi. Ma noi siamo attenti ai dettagli, dobbiamo. Dopo la tragedia del ponte di Genova, siamo intervenuti nuovamente per ulteriori verifiche, test specifici senza che nessuno ce lo avesse chiesto. Era un nostro dovere!”.

Sul rapporto con De Canio: “Feeling immediato. Eravamo a pezzi, nelle retrovie della serie B, quasi predestinati alla retrocessione. L’ho invitato a casa mia a Roma, ci siamo accomodati sul salotto di casa, avevo problemi fisici e non potevo muovermi. In due ore abbiamo trovato l’accordo, un colpo di fulmine. E ringrazio Andrea Carnevale, un amico vero indipendentemente dal calcio, che ha fatto da gancio”.

Poi un breve excursus sulla calda estate dei tribunali: “Alle 20,30 del 13 agosto ci sentivamo predestinati al ripescaggio, alle 20,31 ci è crollato il mondo. Un disastro. Adesso altri vertici, riunioni, risarcimenti, è una quotidianità insopportabile. Ora ci aspettiamo chiarezza, la C ha bisogno di certezze. Ci avevano detto che, con un format a 22 dalla prossima stagione, le promozioni sarebbe state sette. Parole di Gravina un paio di mesi fa. Ora si è insediato Ghirelli, vorremmo soltanto capire. Due promozioni per girone piuttosto che una farebbe la differenza”.

Chiosa finale sul futuro della società: “Il prossimo anno festeggeremo due anni di Ternana. Ripeto: i nostri errori li abbiamo riconosciuti. Ci hanno chiesto di togliere il logo Unicusano perché non si riconoscevano. Abbiamo accettato, ma l’impegno di Bandecchi non può essere discusso. Dobbiamo ancora recuperare tre partite, non siamo lontani della vetta ma i campionati si vincono a maggio/giugno non a novebre/dicembre”.

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