Acquisto area ex Basell, Cgil Terni: ora serio progetto di bonifica, riqualificazione e rilancio

“Apprendiamo da organi di stampa che un gruppo di aziende operanti nel ternano ha finalmente acquisito l’area di ex Basell all’interno del polo chimico. La notizia di per sé positiva rappresenta la precondizione, come più volte sostenuto dalla nostra organizzazione, per un serio progetto di bonifica, riqualificazione e rilancio di quell’area”. Ad affermarlo in una nota è la Cgil di Terni che auspica che “finalmente, aldilà dei tanti e troppi annunci istituzionali, si possa realmente aprire un serio confronto per approfondire idee, progetti e prospettiva futura di quell’area”.
“Da parte nostra – continua il sindacato ternano – ribadiamo che il rilancio deve essere caratterizzato da progetti industriali, che mettano al centro la sostenibilità ambientale e l’innovazione. Le occasioni che si stanno presentando, legate principalmente alle diverse strumentazioni e ai fondi europei, sono molte e non possiamo permetterci di perderle”.
Per la Cgil occorre dunque accelerare un percorso di confronto con le associazioni datoriali e le istituzioni in grado di “riattivare il protagonismo delle forze sociali per affrontare il nuovo modello di sviluppo legato alla sostenibilità e per garantire occupazione di qualità”.
“La frammentazione del lavoro, l’articolazione dei contratti, la deregolamentazione del sistema degli appalti e del mercato del lavoro stanno generando un punto di debolezza evidente che si scarica, purtroppo, sulle persone attraverso licenziamenti o condizioni materiali peggiorate – conclude la Camera del Lavoro – È necessario mettere in campo azioni che difendano l’occupazione, che non disperdano professionalità e competenze per riaffermare la centralità del valore del lavoro stabile. Per questa ragione si ritiene opportuno perseguire per tutti i settori merceologici e per tutte le tipologie di lavoro una politica di ricollocazione delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno pagato pesantemente gli effetti negativi della crisi”.