Province, giornata di mobilitazione per i due enti

Giornata di mobilitazione per le sorti delle due Province e dei loro dipendenti. Entro il 30 i due enti dovranno approvare i loro bilanci, ma la situazione è tutt’altro che rosea. Per far sentire dunque le loro voci i dipendenti hanno convocato delle assemblee e dei presidi davanti alle prefetture di Perugia e Terni.

Assemblee affollatissime, nelle quali la preoccupazione espressa è stata per le sorti dei lavoratori e per il futuro di enti che sembrano sempre più in bilico, a rischio default.

Criticità evidenti dunque, che porterebbero dritti alla dichiarazione del dissesto, contro il quale però si sta lavorando. Le Province, dal canto loro, lamentano la gestione di servizi che invece dovrebbero essere trasferiti. Gestione onerosa e che non è ancora stata pagata. Questo, in aggiunta ad una situazione debitoria, porterebbe le Province ad aver bisogno di circa 19 milioni di euro. La Regione, con l’assessore Antonio Bartolini, ne ha messi sul piatto 13. Oggi pomeriggio riunione di giunta a Palazzo Donini e se ne dovrebbe capire di più.

L’affollatissima assemblea perugina è iniziata con i sindacati che hanno aggiornato sull’incontro tenuto in Regione giovedì, dichiarandosi però insoddisfatti. “Va alzato il livello della mobilitazione – ha detto il segretario regionale della Cisl, Ulderico Sbarra – bisogna preparare un pacchetto di proteste. Questa è la vertenza occupazionale più importante della Regione Umbria, più importante della Perugina”. Posizione netta, che però i lavoratori hanno giudicato come tardiva, così come è stata giudicata una “passerella” la presenza di qualche consigliere regionale. I lavoratori hanno votato a maggioranza di bloccare i servizi e di occupare la Regione il giorno della discussione dell’interrogazione presentata dalla maggioranza.

A Terni i lavoratori e le Rsu della Provincia hanno occupato, per qualche minuto in maniera simbolica, Viale della Stazione per cercare di sensibilizzare anche l’opinione pubblica sul problema dei servizi al cittadino e dei posti di lavoro. L’occupazione c’è stata dopo l’assemblea svoltasi nella sala del consiglio provinciale e all’incontro in Prefettura. Sul fronte del personale è stata ribadita la necessità che la Regione rispetti il principio degli “esuberi zero”. “La riforma delle Province – dicono dalla Rsu – porterà solo al blocco dei servizi essenziali per i cittadini e al rischio di perdere posti di lavoro”. “Questo ente – ha detto il vicecoordinatore delle Rsu, Roberta Scani – è tutt’ora virtuoso. Abbiamo tagliato la spesa fino all’osso anche sulle spalle dei dipendenti”.

I dirigenti della Provincia di Perugia hanno intanto annunciato, con una lettera indirizzata al presidente Nando Mismetti, di essere pronti a tagliarsi lo stipendio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.