Riqualificazione industriale del ternano, 600 milioni di investimenti e più di duemila posti di lavoro: ecco il Progetto di riqualificazione industriale

TERNI – Contenuti e finalità delle Linee guida del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale” (Prri) dell’Area di crisi industriale complessa di Terni-Narni e dell’Accordo di programma per la sua attuazione sono state presentate oggi,  a Terni,  nel corso di una iniziativa a cui hanno partecipato la presidente ed il vice presidente della Regione Umbria, i sindaci di Terni e Narni e di altri Comuni della provincia, rappresentanti delle forze economiche, sindacali ed imprenditoriali. Presente il direttore regionale allo sviluppo economico Luigi Rossetti.

Nel presentare le Linee guida del “Prri” è stato ricordato   che per l’elaborazione del Programma il Gruppo di coordinamento e controllo istituito presso il Mise ha fornito i seguenti indirizzi strategici: consolidamento delle produzioni e della ricerca nel settore della chimica verde; incentivazione delle aziende resilienti e di quelle della filiera metallurgica e agroalimentare a  promuovere processi di manifattura intelligente in linea con le strategie nazionali di sviluppo digitale «industria 4.0»; riqualificazione energetica ed ambientale (secondo i princìpi della «economia circolare» e gli obiettivi comunitari di «sostenibilità ambientale» dello sviluppo produttivo); orientare e sostenere le PMI del manifatturiero» verso specializzazioni a maggiore valore aggiunto, migliorando la compatibilità ambientale delle attività produttive; agevolare il reimpiego e la riqualificazione dei lavoratori appartenenti ad uno specifico bacino occupazionale; promuovere azioni formative e scientifiche a supporto dell’imprenditoria locale, coinvolgendo il Polo Scientifico Didattico di Terni e altri enti formativi; potenziare l’infrastrutturazione digitale e logistica delle aree industriali.

A conclusione, il 4 agosto scorso, della “Call” Invitalia – è stato poi evidenziato – ci sono state 212 manifestazioni di interesse per un totale di 612,5 milioni di euro di investimenti e una previsione di incremento di 2mila 131 addetti. I progetti presentati si riferiscono ad una vasta gamma di ambiti settoriali. E’ il settore manifatturiero ad assorbire il 61% degli investimenti e il 44% dell’occupazione prevista, anche se gli investimenti per R&S sono significativi: 44 manifestazioni per un totale di oltre 65 milioni di euro. Le proposte di investimento nei settori manifatturiero, turismo e servizi alle imprese sono 128 e raccolgono il 76% delle risorse totali (oltre 467 “mln” di euro).

Di esse circa il 65% riguarda progetti di piccole dimensioni (sotto la soglia di 1,5 milioni di euro), mentre nella soglia compresa tra 1 milione e mezzo e 20 milioni di euro le proposte che potenzialmente rientrano nel campo di applicazione della L.181/89 sono 39, per un valore totale di investimenti pari a 190 mln di euro e di 519 addetti incrementali. Sopra la soglia dei 20 milioni di euro sono pervenute 4 proposte di investimento, per oltre 245 milioni di euro di investimenti e 400 addetti.

Relativamente agli indirizzi strategici del “Prri” gli ambiti prioritari riguardano la chimica verde, la  metallurgia e le relative filiere produttive e l’agroalimentare, rivolti alla  “manifattura intelligente”, all’efficientamento energetico, all’ambiente,  alla economia circolare e al bacino di lavoratori da rioccupare, in particolare lavoratori oggetto di licenziamenti collettivi,  disoccupati e  non più percettori di ammortizzatori sociali;  disoccupati e percettori di indennità di mobilità o di “Naspi”; lavoratori percettori di ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro; lavoratori iscritti alla lista di cui all’articolo 8 della legge 68/99, assunti in esubero ai vincoli di legge.

Per quanto riguarda le risorse, la Regione Umbria interverrà con 38 milioni 800 mila euro per la realizzazione degli interventi previsti dall’Accordo. Di questi 9 milioni 800 mila saranno finalizzati agli investimenti delle Pmi, 4 milioni agli strumenti finanziari, due milioni alle Pmi innovative e start up, 6 milioni per l’efficienza energetica, 7 milioni per ricerca e sviluppo, 7,5 milioni per le politiche attive del lavoro, 1,6 milioni di euro per living lab, 350 mila euro per interventi per lo sviluppo del terziario e 550 mila euro per il Cofinanziamento dell’Accordo Alcantara. Alcantara spa, a valle della “Call”, ha infatti presentato la richiesta per l’attivazione di un Accordo di sviluppo (sostenuto da risorse Mise) per un investimento di 150 milioni di euro, di cui 141 milioni in investimenti materiali e 9 milioni in R&S, con la previsione di 173 nuovi occupati. L’Accordo si avvale di una procedura “Fast Track” il cui esito è condizionato all’esito di una procedura di notifica alla UE. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha stanziato 20 milioni di euro con riferimento alla dotazione della legge 181/89 destinata all’Area, oltre all’importo prevedibile di 10,5 milioni di euro sull’Accordo di sviluppo Alcantara in esito sia alla procedura di notifica alla Commissione UE che alla necessaria istruttoria tecnica.

Rispetto all’offerta localizzativa ambientale il “Prri” prevede la messa in sicurezza permanente dell’ex discarica prospiciente gli stabilimenti di Papigno; la bonifica di due edifici e terreni riferiti agli ex stabilimenti industriali di Papigno. E’ inoltre in corso la valutazione di possibili ulteriori azioni in aree esterne al SIN (su indicazione del Comune di Narni). E’ in fase di elaborazione un’ipotesi di potenziamento e valorizzazione delle strutture di ricerca, con particolare riferimento allo sviluppo dei materiali speciali, in un’ottica di partenariato pubblico-privato in grado di migliorare il trasferimento tecnologico anche nei confronti delle PMI. In questo contesto si ipotizza anche la riqualificazione architettonica ed energetica del cluster universitario di Pentima (Terni). L’obiettivo è quello di implementare l’operatività del Polo scientifico didattico di Terni nell’ambito dei “servizi ad alta specializzazione”, che saranno fortemente coerenti con il tessuto imprenditoriale dell’area.”

Relativamente alla offerta localizzativa infrastrutturale è attivato un Tavolo permanente per la durata dell’accordo finalizzato all’attivazione di interventi quali:  il miglioramento dei  collegamenti della Bretella di variante Staino–Pentima-ViaBreda–Innesto Terni-Rieti- San Carlo; il completamento della Bretella ex Terni Rieti Strada dei Confini–Flaminia–Salaria; la realizzazione della Piastra Logistica Terni-Narni-collegamento ferroviario e stradale alla viabilità nazionale sulla direttrice Roma-Ancona e la qualificazione dell’offerta della mobilità ferroviaria Terni – Roma.

In merito all’Accordo di Programma per l’attuazione del “Prri”,  che verrà sottoscritto  dai Ministeri dell’Ambiente,  delle Infrastrutture e  Trasporti, dalla Regione Umbria, dai Comuni di Terni e Narni e dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti, è stato evidenziato che l’atto regola il procedimento, gli impegni e le attività dei sottoscrittori per il raggiungimento degli obiettivi di rilancio e di sviluppo industriale dell’area di crisi industriale complessa. Lo scopo   è di favorire la massima compatibilità dei procedimenti amministrativi con gli obiettivi e i tempi di attuazione dell’intervento di riconversione e riqualificazione dell’area del territorio del SLL di Terni,  che comprende i Comuni di Acquasparta, Amelia, Arrone, Avigliano Umbro, Calvi Dell’Umbria, Ferentillo, Giove, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Montefranco, Narni, Otricoli, Penna in Teverina, Polino, San Gemini, Stroncone, Terni, Avigliano Umbro.

“Con l’approvazione del Progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni da parte della Giunta regionale e delle rispettive Giunte comunali di Terni e Narni, si entra finalmente nella fase operativa di uno degli interventi più importanti e significativi della storia recente di questo territorio che potrà contare, al momento, su una dotazione finanziaria di circa 75 milioni di euro, tra risorse dirette della Regione Umbria e dello Stato, cui se ne dovrebbero presto aggiungere altre”. E’ quanto hanno affermato la presidente della Regione Umbria ed il vice presidente e assessore regionale allo sviluppo economico, in occasione della presentazione del “PRRI”, svoltasi questo pomeriggio a Terni. Il relativo “accordo di programma” sarà formalmente sottoscritto nei prossimi giorni dai rappresentanti dei Ministeri dello sviluppo economico, Ambiente e tutela del territorio e Infrastrutture, Regione Umbria, Comuni di Terni e Narni, Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.

“In questi mesi – hanno aggiunto – abbiamo svolto una intesa attività istruttoria il cui iter sì è concluso con l’approvazione, oggi, dell’atto da parte dalle rispettive Giunte. Un iter che, vogliamo sottolinearlo, è stato articolato, complesso, ma soprattutto partecipato, a partire dalle amministrazioni territoriali e di molti Comuni della provincia, oltre a quelli di Terni e Narni. Si entra dunque nella fase attuativa del progetto che ha come obiettivo quello di affrontare e risolvere in maniera strutturale le diverse criticità che la crisi economica ed industriale ha creato negli ultimi anni in questa area. Un progetto che guarda non soltanto alle imprese, ma allo sviluppo generale di tutto il territorio, dal risanamento ambientale, alle infrastrutture, alla ricerca ed all’innovazione. Insomma, una grande sfida che guarda al futuro, che abbiamo definito con la piena collaborazione di tutti i soggetti pubblici e non, che ha visto tra i protagonisti più attivi l’amministrazione comunale di Terni, la sua Giunta ed il sindaco Leopoldo Di Girolamo”.

“Da parte nostra, come Regione Umbria – hanno proseguito – mettiamo a disposizione oltre 38 milioni 500 mila euro da destinare ad interventi mirati al sistema delle imprese, alle politiche attive del lavoro ed alle infrastrutture. Se si considerano le altre risorse statali, si può ben dire che per questo territorio si tratta del più importante investimento di risorse pubbliche mai realizzato. Va inoltre detto – hanno concluso – che il progetto non sarà in alcun modo una sorta di ‘bandificio’, bensì esso rappresenterà un percorso virtuoso e concreto di reindustrializzazione e rilancio economico e sociale per Terni e per tutto il territorio, con effetti positivi sull’intero sistema economico regionale”.

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