Terni, si rifà il seno ma l’intervento va male: condannata dottoressa
Un intervento di mastoplastica additiva non riuscito sul piano estetico costa 24 mila euro ad una dottoressa dell’Azienda ospedaliera di Terni. E’ quanto ha deciso la Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti dell’Umbria. La chirurga dovrà risarcire l’Azienda ospedaliera dopo l’azione legale intrapresa dalla paziente, una donna di 48 anni, che si era rivolta a lei per aumentare il volume del seno. Dopo l’intervento, la paziente aveva lamentato il risultato insoddisfacente e, successivamente, era stata costretta ad un ulteriore intervento correttivo. A parere del collegio della Corte dei Conti (presidente Giuseppe De Rosa) il fallimento dell’intervento era prevedibile, considerate le caratteristiche della paziente e la natura dell’operazione. Secondo la sentenza la chirurga del Santa Maria aveva inserito protesi sottoghiandolari nonostante la paziente presentasse caratteristiche fisiche che rendevano tale scelta inappropriata, come una scarsa elasticità cutanea insieme ad altri problemi. In poche parole, le protesi non avrebbero trovato il sostegno nei tessuti. Secondo i magistrati contabili, la dottoressa era conscia dei rischi. Infatti, la stessa in un primo momento aveva proposta un altro tipo di intervento alla 48enne, rifiutato dalla paziente perché le avrebbe lasciato delle cicatrici. L’intervento fu effettuato in intramoeina e risale al 2011.