Treofan , si dimette il liquidatore: passo indietro per divergenze con la multinazionale
L’Avvocato Ettore Del Borrello, liquidatore di Treofan, si è dimesso. Un’altra tegola si abbatte violentemente sulla complessa vicenda del sito di Terni, che coinvolge 140 dipendenti dopo la chiusura da parte di Jindal. Soltanto poche settimane fa la trattativa tra la proprietà e le segreterie nazionali dei sindacati chimici aveva portato ad un accordo per un anno di cassa integrazione straordinaria per cessazione dell’attività e sette mensilità di stipendio. Ora arriva a sorpresa la novità delle dimissioni del liquidatore in un contesto ancora più delicato dopo le indagini della Procura della Repubblica di Terni, sulla base dei riscontri fatti dalla Guardia di Finanza. L’accusa nei confronti di tre persone che rappresentano il management della società è di truffa aggravata ai danni dello Stato. Perb la Procura la Treofan Italy srl avrebbe artificiosamente creato le condizioni atte a richiedere ed ottenere indebitamente il contributo della cassa integrazione previsto per le imprese colpite dalla pandemia. Oggi si assiste ad un ulteriore colpo di scena, con le dimissioni del liquidatore comunicate ieri alla proprietà Jindal. Dimissioni considerate irrevocabili. Secondo le prime indiscrezioni la scelta dell’avvocato Del Borrello sarebbe dovuta a considerevoli divergenze con la stessa multinazionale indiana, con cui i rapporti sono stati frequentemente difficili. Cosa succederà ora ? Sicuramente dovrà essere nominato un nuovo liquidatore. Contemporaneamente però proseguono con intensità le indagini della Procura della Repubblica di Terni che sembra intenzionata ad andare fino in fondo a questa vicenda. La Guardia di Finanza, infatti, avrebbe allargato l’attività investigativa , andando oltre la vicenda cassa integrazione. Sotto il mirino delle Fiamme gialle ci sarebbero altri finanziamenti pubblici ottenuti dalla proprietà da impegnare proprio sul sito ternano. In particolare l’attenzione si è concentrata su un finanziamento di un milione di euro ricevuto in passato dall’azienda da parte del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.