Con lockdown e didattica a distanza “esplosione” dei disturbi del comportamento alimentare tra i giovani

Il lockdown per il Covid e il ricorso alla didattica a distanza hanno provocato una “esplosione” dei disturbi del comportamento alimentare tra i giovani ma anche tra gli adulti. Con anoressia e obesità che sono sempre più diffusi, coinvolgendo pure i ragazzi e non più esclusivamente le ragazze. A denunciarlo, con l’ Ansa, è Laura Dalla Ragione,  direttrice della rete del Centro per i disturbi del comportamento alimentare dell’ Usl Umbria 1. Servizio considerato punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.  ” Nell’ultimo anno – ha sottolineato Dalla Ragione – le richieste di assistenza sono aumentate notevolmente e arrivano da tutta Italia. Circa il 20 per cento di coloro che si rivolgono a noi sono maschi, in particolare della fascia 12-17 anni”. Le due strutture di Todi, Palazzo Francisci e il centro Le rondini ospitano 35 ragazze in maniera residenziale mentre circa 200 sono quelle in trattamento dall’esterno. Il Centro per i disturbi alimentari dispone di un’altra struttura a Città della Pieve  – 18 posti che a breve diventeranno 25 – dedicata ai problemi dell’obesità.  Ospita i più giovani tra giugno e agosto  e gli adulti nel resto dell’anno. Per Dalla Ragione un effetto negativo sui disturbi alimentari è legato anche alla didattica a distanza. ” Lo stress – ha spiegato – la vita sedentaria e un senso di claustrofobia legato a dover rimanere a casa hanno contribuito a peggiorare la situazione. Il cibo è stato una sorta di rifugio”. Altro tema  “molto forte” è quello del bullismo. ” È un problema sociale sempre più evidente – ha sottolineato Dalla Ragione- specie tra i giovanissimi . Chi è  ‘diverso’ è oggetto di insulti , di vere e proprie forme di body shaming.  Circa il 60 per cento dei disturbi del comportamento alimentare sono legati a fenomeni di bullismo.  É un problema sociale  sul quale bisogna impegnarsi tutti”.