Piegaro, esulta la comunità: il museo paleontologico passa al ministero della Cultura

C’è voluta la cocciutaggine di Roberto Ferricelli, sindaco di Piegaro, a far fare il salto di qualità al museo paleontologico del Trasimeno. Era diventato un vero e proprio cruccio. Anni pieni di tormenti, viaggi continui a Roma e la paura di non riuscire a fare “il miracolo”.  Più di un incontro negli ultimi sette anni al ministero dei Beni culturali, più di una riunione con l’allora Capo di Gabinetto Giampaolo D’Andrea e tante sollecitazioni al ministro Dario Franceschini. Alla fine c’è riuscito: il Museo paleontologico di Pietrafitta è stato acquistato dal ministero dei Beni Culturali. Finalmente un grande sospiro di sollievo. Ferricelli può finalmente esultare per un successo storico. Si aprono nuovi scenari per la struttura museale piegarese, tra le più importanti a livello europeo nel suo genere. Un museo di fossili risalenti a circa un milione di anni fa. Un passaggio fondamentale non solo perché sarà nazionalizzato ma soprattutto perché il comune di Piegaro non era più nelle condizioni di gestirlo. Per il bilancio comunale era impossibile far fronte alle spese, per la realtà piegarese era impraticabile qualsiasi scelta di gestione e inattuabile ogni idea di valorizzazione. Quelli passati sono stati anni travagliati, tra chiusure e assenza di risorse finanziarie e professionali. Si è temuto di perderlo, di lasciarsi sfuggire una grande opportunità. “E’ una grande notizia”, ha esultato il sindaco di Piegaro. Ha ragione, è una grande notizia per tutta l’Umbria. Per alcune settimane il museo paleontologico  Luigi Boldrini di Pietrafitta resterà chiuso ma il 2023 sarà veramente l’anno della svolta.