A Foligno una mostra di 50 anni fa: “Lo spazio dell’immagine”

FOLIGNO – Si terrà sabato 1° luglio, a Foligno, Palazzo Trinci (alle 17) il convegno che ricorda la storica mostra del 1967 “Lo spazio dell’immagine”, una delle grandi esposizioni d’arte contemporanea degli anni sessanta che segnarono, artisticamente, l’epoca. Si svolse a proprio a Palazzo Trinci dal 2 luglio al 1º ottobre 1967. “Fu una mostra innovativa, di rottura con il passato – ha sottolineato Rita Barbetti, vicesindaco, nella presentazione dell’iniziativa – che ebbe risonanza ben al di fuori delle mura cittadine, di cui si parlò addirittura a livello internazionale. La mostra si basava su felici intuizioni espositive, lo spazio prendeva forma e si innestava sulla creatività del singolo artista”. E’ intervenuto anche il critico d’arte, Italo Tomassoni, mettendo in rilievo che “l’evento segnerà una svolta nelle ricerche artistiche della seconda metà del secolo XX. Dalle sue proposte prenderanno contestuale spunto la Biennale di Venezia del 1968, e, in generale, le ricerche dell’Arte Povera”. L’organizzazione fu curata da: Bruno Alfieri, Giuseppe Marchiori, Giorgio De Marchis, Gino Marotta, Stefano Ponti, Lanfranco Radi, Luciano Radi. L’esposizione ospitò opere, costituite da ambienti plastico-spaziali, e pertanto destinate ad essere smontate con la fine della mostra, realizzate da grandi artisti quali Lucio Fontana, Ettore Colla, Getulio Alviani, Alberto Biasi, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Luciano Fabro, Tano Festa, Piero Gilardi, Gino Marotta, Eliseo Mattiacci, Romano Notari, Pino Pascali, Michelangelo Pistoletto, Paolo Scheggi, Gruppo MID: Antonio Barrese, Alfonso Grassi, Gianfranco Laminarca, Alberto Marangoni, Gruppo ENNE: Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Toni Costa, Edoardo Landi, Manfredo Massironi, Gruppo T: Davide Boriani, Gianni Colombo, Gabriele De Vecchi. La mostra fu presentata da critici e storici dell’arte quali: Umbro Apollonio, Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Maurizio Calvesi, Germano Celant, Giorgio de Marchis, Gillo Dorfles, Christopher Finch, Udo Kultermann, Giuseppe Marchiori e Lara Vinca Masini.
La rivoluzionaria iniziativa sovvertiva il rapporto che legava l’opera d’arte e lo spazio che le conteneva, presentando, per la prima volta al mondo, un insieme composto unicamente da ambienti ideati dagli artisti. Da quel momento, sarebbero saltati i vecchi parametri che avevano, fino ad allora, regolato le vicende artistiche segnando gli indirizzi futuri dell’arte moderna.
Per l’occasione è stato ristampato il catalogo della mostra. Il convegno ospiterà gli interventi, tra gli altri, di Italo Tomassoni, Stefano Chiodi, storico dell’arte contemporanea Università Roma Tre, e di Aldo Iori, docente di storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Perugia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.