A Foligno volatilizzatisi duemila posti di lavoro

FOLIGNO – Allarme occupazione nella città della Quintana. Mancano all’appello duemila posti di lavoro che negli ultimi dieci anni, a causa della crisi economica, si sono volatilizzati nel territorio di Foligno e in quello dei comuni limitrofi, che comprendono Spello,Trevi, Montefalco, Bevagna e Valtopina, in un territorio di 563 km e una popolazione di 85.187 abitanti. A fotografare questo preoccupante scenario è stato il responsabile Cgil della Zona Assisi, Bastia, Foligno, Spoleto e Valnerina, Mario Bravi, che dichiara: «Nonostante la presenza di eccellenze industriali, in particolare quelle che spiccano nel settore aeronautico, la situazione del lavoro nel territorio di Foligno continua a rimanere critica, in considerazione del fatto che l’area è caratterizzata da tante ombre e poche luci». A confermare questi dati è un’analisi dell’Istat nel dossier «Struttura ed evoluzione del mercato del lavoro nei sistemi locali», presentato alle Commissioni congiunte di Camera e Senato lo scorso 3 ottobre. «Lo studio – aggiunge Bravi – analizza l’andamento dei 611 sistemi locali del lavoro presenti in tutta Italia e che sono luoghi in cui la popolazione risiede e lavora. Queste entità vengono definite anche dai flussi di pendolarismo e in Umbria i sistemi locali del lavoro sono 14». I dati sull’occupazione relativi al 2016 evidenziano un calo di duemila occupati rispetto al 2008,con una riduzione del 5,8 per cento. Bravi conclude affermando che

«oltre a questo va sottolineato il fatto che, in linea con la tendenza regionale e nazionale, il lavoro che c’è è sempre più povero e precario, come sottolinea mensilmente l’Osservatorio Nazionale sul Precariato dell’Inps e questo comporta la necessità di politiche economiche alternative basate sulla dignità del lavoro».

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